di Mimmo Porpiglia

Sono un fortunato. Mi hanno giá vaccinato. Sí, negli Usa dove sono residente…Nessuna raccomandazione, per caritá...Mi spetta di diritto per l'etá....

Ero a Montevideo​ la settimana scorsa quando aprendo il cellulare americano ho trovato un messaggio. Era il Community Center di Key Biscayne dove ero stato messo in lista grazie alle infinite telefonate di mia moglie.​

“L’appuntamento é per sabato mattina alle 8 e 30….richiamami su questo cellulare” diceva la voce al telefono…. Sabato, domani? Come faccio? Non c’é il volo, maledizione…..

Mia moglie richiama… Come medico oncologo ha piú numeri per essere ascoltata….”Se salta l’appuntamento non sappiamo quando potrò vaccinarsi…. forse la settimana entrante..forse….”

Decidiamo comunque di partire e di essere in loco, a Miami anche se dicono sia piena di contagiati…​ Lasciamo l’Uruguay dove anche se i numeri aumentano é ancora un’isola felice…la gente rispetta i consigli del governo: tutti - o quasi - con mascherina….​ Facciamo il tampone - necessario per poter partire - e sabato sera montiamo sull’aereo, destinazione Miami.

Cinque giorni attaccata al telefono, con pazienza e perseveranza: “Ho trovato il posto, ti vaccinano….” l’urlo di mia moglie mi fa venire la pelle d’oca. “Domani mattina… me l’hanno confermato, fra poco ti arriverà un messaggio sul sul telefonino…” Così é stato. Devo presentarmi con documento d’identitá della Florida alle 9 e 30 di venerdì mattina 5 febbraio al Jackson Memorial Hospital di Miami….

5 febbraio, ore 9 e 50: mi hanno iniettato il vaccino, ma é come se mi venisse iniettato nuovamente il mondo intero.​ Si tratta molto più di una semplice iniezione. È un risultato della scienza che ci restituirà il mondo come​ lo conoscevamo. È un'iniezione di libertà.​ È un sospiro di sollievo.​ Mi sento come se mi fosse stata iniettata la libertà di tornare a vivere tra gli altri esseri umani.​ Di stringere la mano.​ Di baciare sulle guance i miei cari. Di andare a trovare gli amici.​ E chissà, forse a breve anche di tornare a rivisitare il mondo.​ Questa piccola iniezione farà ripartire gli aerei, gli hotel, i ristoranti, le scuole e le università, il mondo della cultura e i cinema.​ La vita stessa.​

Devo ancora ricevere la seconda dose, il 26 febbraio ma mi sento già tra i fortunati che sono passati dalla schiavitù alla libertà.​ Dopo aver ricevuto l'iniezione, mi è stato chiesto di attendere per 15 minuti su una sedia in uno stanzone su cui era scritto “Area di osservazione”

Dopo l’iniezione nessun dolore o fastidio. Non posso non pensare al fatto che mi sia stata iniettata una sostanza che si trovava a meno 70 gradi, e mi immagino scherzosamente cosa sarebbe successo se non l'avessero scongelata.​ Mi sarei trasformato in un batter d'occhio in un gelato, come in un cartone animato?​ Non ho esitato un attimo, non ho dato retta alle voci diffuse sui social media secondo cui ci sarebbero effetti collaterali, né a quanti mi hanno avvertito che se fossi stato vaccinato mi sarebbe spuntata la coda.​ Per tutta la vita ho creduto nella scienza, e la scienza e la medicina non mi hanno mai deluso.​

Ho deciso di scrivere queste mie impressioni perché - qualcuno con un pizzico d’invidia - anche oggi molti amici e lettori mi stanno chiedendo le sensazioni provate e, se ci sono stati disturbi....

A 24 ore dalla prima dose del vaccino Pfizer non avverto alcun sintomo. A parte un leggerissimo dolore al braccio destro dove é stata fatta l'iniezione. La somministrazione al Jackson di Miami é stata rapidissima. Ti presenti e mostri il numero che ti hanno affibbiato e inviato sul tuo telefonino, al primo controllo mostri la patente o un valido documento di riconoscimento poi ti smistano in un altra sezione. Qui un infermiere ti chiede se sei allergico a qualche medicinale poi un altro infermiere ti scopre il braccio e ti fa l'iniezione... piccola siringa, pochi centimetri..... A quel punto ti danno un cartellino dove é stampato lo sticker e il numero del prodotto Pfizer e la data e l'ora nella quale devi ripresentarti per la seconda dose ( nel mio caso il 26 di febbraio alle 8 del mattino ). Infine ti dirottano in uno stanzone ( Area di osservazione ) dove alcuni medici e infermieri di chiedono come ti senti, se presenti sintomi... Quindici minuti di attesa poi ti salutano con un "Thank you...."​

E pensare che avevo portato con me computer, libri, giornali...una sacca pesantissima, invece...pochi minuti e via....

E veniamo ora al dunque, ad alcune personalissime considerazioni.... I test clinici hanno per ora consentito di rilevare che il vaccino di Pfizer-BioNTech è altamente efficace nell’evitare che si sviluppi la COVID-19, ma non hanno permesso di verificare con certezza se al tempo stesso i vaccinati non siano contagiosi. Cioè, ad onor del vero, e salvo smentite In linea di massima si è più contagiosi quando si è malati, ma sappiamo ormai da diversi mesi che il coronavirus viene anche trasmesso da individui infetti, che però non sviluppano mai i sintomi del COVID-19.

Saranno necessari diversi mesi - dicono gli esperti - per capire se il vaccino escluda o per lo meno limiti il rischio di ulteriori contagi. Questo non significa però che farlo sia inutile, anzi. Se come dicono il vaccino mantiene un’efficacia così alta (95 per cento) contro la COVID-19, il suo impiego può rivelarsi essenziale per ridurre le limitazioni con cui facciamo i conti da mesi e che hanno avuto un forte impatto non solo sulle vite dei singoli, ma anche sui sistemi economici.

C'é un problema grave, peró: non sappiamo quanto dura l’effetto...

Dicono, anzi, gli esperti giurano che il vaccino Pfizer è efficace al 95% mi pare nel proteggere contro il COVID-19, ma dicono anche che non sanno per quanto tempo duri la protezione... perché il vaccino è impiegato da troppo poco tempo.... Insomma stiamo facendo da cavie... Beh, ho visto troppa gente morire di Covid, da soli, intubati negli ospedali... La morte è un’esperienza individuale, che comporta un livello marcato di solitudine, ma le modalità con cui è stata vissuta (ed è tuttora vissuta) da molti anziani (e non solo) in questo tempo di pandemia ha qualcosa di inquietante. L’assenza di una persona amica che ti sta accanto, che ti prende per mano o ti fa il dono di una carezza rende tutto molto più tragico e desolante.

A mio avviso é il livello più basso di disumanizzazione di cui è capace la nostra civiltà tecnologica. Per cui sará vero o non sará servito a nulla io mi sto vaccinando.... e credetemi, vi consiglio....fatelo anche voi…….

Grazie Pfizer, ma grazie soprattutto a mia moglie….