Concludere la ricerca sulla nuova emigrazione, votare pareri e bilanci come impone la legge e poco altro. Il 2021 sarà un nuovo anno all'insegna dell'immobilismo per il Comites di Montevideo al suo ultimo atto in attesa delle elezioni già rimandate una volta.

"Siamo pesantemente condizionati dall'emergenza sanitaria per questo non possiamo fare previsioni" riconosce a Gente d'Italia il presidente Alessandro Maggi rimasto alla guida di un esecutivo debole e ancora troppo diviso. 

"L'unica cosa che posso dire è che per la fine del mese ci sarà l'assemblea plenaria per discutere dei temi più urgenti come la ricerca sulla nuova emigrazione e votare il bilancio consuntivo del Comites e i pareri obbligatori. Per il resto siamo come lo scorso anno praticamente bloccati con l'aggravante che la situazione sanitaria in Uruguay è peggiorata" osserva con rammarico il presidente lasciando grande incertezza: "Molto dipenderà da come si evolverà la situazione, se potremmo continuare a riunirci o lo dovremo fare in videoconferenza. Siamo coscienti che ci troviamo in un periodo eccezionale".

L'unico progetto degno di nota è la ricerca sulla nuova emigrazione che è ancora notevolmente in ritardo avendo sorpassato la data limite che era stata stabilita con un finanziamento di quasi 5mila euro da parte del ministero degli Esteri. Cosciente del rischio che la ricerca possa trasformarsi in una figuraccia dalle pesanti conseguenze, Maggi assicura che "verrà conclusa nei prossimi mesi e poi sarà presentata".

Quelli che seguiranno, teoricamente, dovrebbero essere gli ultimi mesi di agonia questo Comites in attesa delle elezioni a meno di ulteriori e preoccupanti passi indietro come sono stati già fatti in passato quando ci fu un ritardo madornale di sei anni: inizialmente previste per l'aprile del 2020, le elezioni degli attuali Comites sono state rimandate al 2021 in una data ancora da definire tra aprile e dicembre sempre e quando verranno trovate le risorse economiche che in tempi di pandemia lasciano ulteriori dubbi.

"Aspettiamo che il Parlamento approvi la legge per le elezioni con la speranza che i tempi siano brevi" si limita a dire Maggi con il timore che questa decisione verrà nuovamente rimandata a scapito di tutti.

Matteo Forciniti