Il giorno dei big per il secondo giro di consultazioni. In mattinata il premier incaricato Mario Draghi ha incontrato Italia viva, Leu e Fratelli d'Italia. Nessuna sorpresa dal partito di Renzi, che assicura pieno sostegno. Leu ha confermato la sua disponibilità, pur lasciandosi la facoltà di decidere “dopo programma e squadra di governo”. Poi si è proseguito con Pd, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle.

IL NO DELLA MELONI

Ha ribadito il suo no, Giorgia Meloni. Accompagnata dai capigruppo, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, la leader di Fratelli d'Italia non ha cambiato idea: “Non voteremo la fiducia. Faremo un'opposizione responsabile e patriottica”. Ha rivelato che con Draghi si è parlato di “contenuti” e che “ci limiteremo a un confronto franco su questo”. Quindi un auspicio: “Spero che metta fine al modo di limitare la libertà delle persone a colpi di Dpcm”. Infine, una richiesta: “riaprire tutte le attività nel rispetto del protocollo anti-covid per far ripartire l'economia in sicurezza”.

ZINGARETTI: “SIAMO MOLTO SODDISFATTI”

A seguire, il Partito Democratico. “Confermiamo la fiducia, siamo molto soddisfatti delle linee guida a cui sta lavorando il professore. Abbiamo apprezzato la collocazione europeista del nuovo governo”.

Pd e Lega nella stessa squadra? “Non abbiamo parlato dei rapporti con gli altri partiti. Pd e Lega sono e restano due forze alternative”.

BERLUSCONI APPOGGIA DRAGHI

Il Cavaliere, di nuovo in prima linea, ha guidato la delegazione di Forza Italia. “Ho confermato al presidente incaricato il sostegno di Forza Italia, con la sollecitazione ad adottare scelte di grande profilo, tenendo conto delle indicazioni dei partiti, ma decidendo in piena autonomia” ha detto.

“Quello che nasce è un governo che si fonda sull’unità del Paese e delle forze politiche senza preclusione alcuna. Questo naturalmente non significa la nascita di una maggioranza politica fra partiti alternativi fra loro per cultura, per storia, per valori di riferimento. È invece la risposta ad una grave emergenza e durerà per il tempo necessario a superare questa drammatica crisi sanitaria, sociale ed economica. Una risposta credibile di fronte all’Europa e al mondo. Una risposta unitaria che avevamo chiesto per primi e che trova piena corrispondenza nell’invito rivolto dal Capo dello Stato a tutte le forze politiche ad assumersi le loro responsabilità”.

“Noi faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo: la gravità dell’ora impone a tutti di mettere da parte i calcoli, le tattiche, gli stessi interessi elettorali per mettere al primo posto la salvezza del Paese. Se questo avverrà, sono certo che l’Italia riuscirà ancora una volta a risollevarsi e ad andare avanti” ha concluso Berlusconi.

SALVINI: “TORNARE PROTAGONISTI”

Ha parlato di incontro “utile, intenso, stimolante”, Matteo Salvini. Il leader della Lega ha sottolineato che non si è trattata la questione ministeri (e non sarà trattata) perché “abbiamo fiducia nell'idea di squadra per l'Italia”. “Abbiamo parlato di Europa: vogliamo che l'Italia torni a essere protagonista. No all'austerità, no a lacrime e sacrifici, no a nuove tasse o a patrimoniale”. Cambia posizione anche sul Recovery, Salvini. “Il governo Conte non aveva condiviso niente con nessuno, non sapevamo nulla”.

M5S: “RASSENERATI SU AMBIENTE E MES”

Così il capo politico M5s, Vito Crimi, dopo l'incontro con Draghi: “Il Mes non è stato elencato come punto dell'azione di governo. Abbiamo avuto anche rassicurazioni sul ruolo dell'ambiente per il nuovo governo. Abbiamo insistito sull'ideo di un super ministero in materia di politiche ambientali”.