Buone notizie per chi vuole restare in pigiama e senza trucco durante le videoconferenze. Tenere la webcam spenta aiuta l'ambiente.

Un'ora di videoconferenza o di streaming fa emettere al computer fra i 150 e i 1.000 grammi di anidride carbonica e richiede fra i 2 e i 12 litri di acqua.  Mentre lasciare la fotocamera spenta può ridurre queste cifre del 96%.

 La notizia e' frutto di una ricerca effettuata dall'università americana di Purdue che ha analizzato il consumo energetico prodotto da un pc durante un collegamento video. Lo studio di Purdue, condotto insieme alle altrettanto prestigiose Yale University e al Mit (Massachusetts Institute of Technology), si è impegnato ad analizzare i danni all'ambiente provocati dalle infrastrutture di internet raccogliendo  dati da Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Iran, Giappone, Messico, Pakistan, Russia, Sud Africa, Regno Unito e Stati Uniti.E i risultati sono interessanti.

"Sappiamo- ha dichiarato Kaveh Madani a capo della ricerca - dell'impatto ambientale positivo portato dall'abbandono della carta, ma nessuno conosce il vantaggio nello spegnere la videocamera o nel ridurre la qualità dello streaming. Quindi, senza il consenso degli utenti, queste piattaforme stanno aumentando l'impatto ambientale dei singoli utilizzatori

Si riducono notevolmente le emissioni nocive di anidride carbonica anche se si utilizza lo streaming in definizione standard piuttosto che in alta definizione sulle piattaforme come Rakuten, Amazon e Netflix.

Computer e gli altri dispositivi elettronici contribuiscono all'inquinamento atmosferico dato che i loro sistemi di raffreddamento emettono gas nocivi.

E l'equazione e 'presto spiegata. Maggiore è la richiesta di energia, come avviene guardando i video, maggiore è l'inquinamento prodotto. L'inquinamento da internet era già cresciuto prima della pandemia, arrivando a rappresentare circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra. L'aumento di utilizzo di internet durante il lockdown ha peggiorato la situazione. Alcuni paesi hanno segnalato un aumento di almeno il 20% del traffico web da marzo 2020.