Non è stata di certo una telefonata ‘facile’ quella tra il presidente americano Joe Biden e il numero uno della Cina Xi Jinping. I rapporti tra le due forze mondiali sono abbastanza tesi e di certo il colloquio tra i due non è stato tra i più distensivi. Secondo Xi le questioni che riguardano Taiwan, Hong Kong e Xinjiang “sono affari interni che riguardano la sovranità e l'integrità territoriale della Cina”.

Già, perché Biden avrebbe posto l’attenzione proprio su questi temi, sottolineando con il leader cinese le violazioni dei diritti umani da parte della minoranza musulmana cinese uiguri e le azioni ostili nei confronti di Hong Kong. La risposta di Xi, in pratica, è stata quella di non intromettersi in argomenti che non toccano in qualche modo l’America. Per ora la questione del commercio non è stata affrontata: “Non abbiamo intrapreso alcuna azione precipitosa” conferma la portavoce della Casa Bianca.

Per ora, insomma, i dazi imposti da Trump restano: “Non perché crediamo che la guerra commerciale abbia avuto successo, ma perché vogliamo muoverci con molta attenzione, consultando gli alleati e il Congresso, al fine di trovare una strategia commerciale più acuta ed efficace nei confronti della Cina”. Biden ha poi annunciato la costituzione al Pentagono di una task force sulla Cina. Il gruppo di lavoro si occuperà di tutti gli aspetti relativi ai rapporti tra i due Paesi, dal delicato capitolo dei diritti umani alle questioni legate alla tecnologia, come per esempio il dossier sul 5G.