Un progetto che ricostruisce: è quello che sta succedendo tra i terrazzamenti delle Cinque Terre, in Liguria: la comunità si prende cura di custodire il territorio, restaurando i muretti e svolgendo un'opera di manutenzione che guarda al futuro. È una storia che prende vita dopo il disastro del 2011 e parla di lavoro e opportunità, guardando all'Europa e all'uso intelligente dei fondi.

I muretti a secco delle Cinque Terre sono piccoli, ma ognuno fa parte di una muraglia costruita con pietre accostate una all'altra con sapienza antica, per una lunghezza totale di alcune migliaia di chilometri: costituiscono un elemento che caratterizza in modo inequivocabile il paesaggio di questa zona, con terrazzamenti, orti, vigne, uliveti a picco sul mare, creati grazie al lavoro dell'uomo che ha fatto leva sull'ingegno per ricavare terreno coltivabile.

È una storia di resistenza, di sacrificio e fatica: è la storia di un'agricoltura difficile, che crea terreno dove coltivare vigne e ulivi modificando le pendenze, difendendo le case costruite nei minuscoli borghi marinari conosciuti dal mondo intero. Le Cinque Terre sono un paesaggio unico di terrazzamenti, sentieri e vigneti; un ambiente fragile che richiede una manutenzione costante fatta con il lavoro manuale di chi sa accostare le pietre una sull'altra.

L'alluvione disastrosa del 2011 che colpì duramente Vernazza, Monterosso e la val di Vara, provocando vittime e danni, rafforzò l'idea che dovesse essere la comunità intera a stringersi per riparare quelle ferite, per ricominciare, restaurando e ricostruendo. È allora nacque l'idea di creare la Fondazione Manarola Cinque terre per prendersi cura delle zone abbandonate e a maggior rischio, tutelando l'agricoltura e la biodiversità, contrastando i rischi connessi all'abbandono e al dissesto idrogeologico: una visione che continua l'azione avviata dal Parco nazionale delle Cinque Terre.

Ora il progetto Life StonewallsforLIFE - che nel novembre scorso è entrato nel vivo con l'adesione di trenta associazioni ed enti italiani ed europei - prevede di avviare in cinque anni un'azione concreta di ricostruzione e valorizzazione del patrimonio costituito dai muretti a secco. Il bilancio è di circa quattro milioni di Euro, di cui il 55% erogato dalla Commissione Europea con l'obiettivo di innestare la collaborazione con un'area della Spagna, il Parco naturale del Garraf.

Con Stonewallfsorlife si ha l'occasione di sperimentare uno dei primi progetti Life di adattamento climatico realizzati in Italia: può rappresentare un'occasione per dimostrare, anche in altre aree, l'efficacia di intervenire in questa direzione. La creazione di una "buona pratica" dove azioni locali, incentrate su aree interne e fragili, vedano la cura del territorio legarsi alla possibilità che le comunità abbiano un ruolo e continuino ad avere opportunità di sviluppo.

Inoltre investire in prevenzione significa aumentare il livello di sicurezza e risparmiare. Un rapporto presentato da Openpolis mostra infatti come sia alta la spesa che i Comuni sostengono intervenendo dopo le calamità naturali per attuare interventi di soccorso civile: un database molto utile per ragionare sul costo dell'emergenza e su quanto ciò incida sui bilanci delle amministrazioni locali.

Il rapporto dell'osservatorio CittàClima di Legambiente stima che, nel 2019 in Italia ci siano stati 157 cosiddetti "eventi climatici estremi" (allagamenti da piogge intense, trombe d'aria, frane ed esondazioni fluviali) a causa dei quali hanno perso la vita 42 persone: dati che devono far comprendere la necessità di dare impulso al Piano nazionale di adattamento climatico, definendo priorità e obiettivi, realizzando interventi infrastrutturali capaci di rafforzare il capitolo prevenzione.

L'emergenza climatica richiede una buona capacità di pianificazione e l'adozione di politiche di adattamento sia nelle aree interne, con la gestione di aree naturali come boschi e torrenti, sia nelle aree urbane. Proprio come la manutenzione dei terrazzamenti delle Cinque Terre: un modello da studiare anche in vista dei fondi destinati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per attuare l'iniziativa europea Next Generation EU.

Andrea Ferraretto