Il voto arriverà stasera, ma a Washington è già chiaro che la procedura di impeachment contro Donald Trump è destinata a fallire. La maggior parte dei senatori repubblicani ha deciso di non schierarsi contro il leader del loro stesso partito e i democratici non riusciranno a ottenere i 2/3 dei voti che sarebbero necessari ad approvare l'accusa di incitamento all'insurrezione contro l'ex presidente americano.

E dunque aspettiamoci che Trump esprima in qualche modo – non su Twitter, da cui è stato bandito a vita, né da Facebook, da cui è stato sospeso – la sua gioia. E che i suoi supporter e i media a lui vicini lo descrivano come l'uomo più perseguitato d'America, la vittima di un un Deep State pronto a fare di tutto per impedirgli di tentare di essere eletto di nuovo.

Ma qualunque sia il finale ufficiale, un risultato questo processo pubblico - trasmesso da tutte le televisioni e rilanciato da decine di migliaia di post e tweet - lo ha ottenuto: quello di rendere Trump impresentabile agli occhi dell'elettorato e di allontanare la promessa che ha fatto alla piccola folla andata a salutarlo il 20 gennaio alla base militare di Andrews: "Torneremo".

È stata la senatrice repubblicana dell'Alaska Lisa Murkowski a dipingere la nuova realtà: "Non capisco come gli americani, dopo aver visto tutti i video che sono stati presentati in aula sull'assalto del 6 gennaio possano pensare di rieleggere Trump", ha detto. Anche Frank Luntz, un analista repubblicano che appare spesso su Fox News pensa che il dibattito di questi giorni avrà un effetto di lunga durata: "I democratici non otterranno i voti di chi sosteneva Trump – ha spiegato – ma la sua reputazione sarà danneggiata per sempre". Un'idea sostenuta anche dal Wall Street Journal nella sua influente pagina dei commenti: "L'eredità politica di Trump sarà per sempre segnata da questa violenza. I Repubblicani dovranno ricordarsi di quello che hanno visto in questi giorni se deciderà di correre ancora nel 2024".

E dunque, Game over: per un presidente che ha modellato la sua immagine sulla percezione popolare, che si è sempre presentato come un outsider rispetto al sistema, come un uomo d'affari di successo capace di riportare al successo l'America e di portare la pace in Medio Oriente, il danno di immagine di questi giorni è gravissimo.

Trump cercherà di mantenere il potere all'interno del partito e fra i sostenitori, facendo credere loro che tornerà a correre per la Casa Bianca. Ma dopo quello che hanno visto in questi giorni, è facile pensare che molti elettori e altrettanti finanziatori non si schiereranno più con lui.

La posta in gioco nel voto di oggi resta comunque alta: come ha detto il deputato democratico Jamie Raskin, uno degli uomini incaricati di presentare al Senato le accuse già approvate dalla Camera dei Rappresentanti.

"Miei cari colleghi, davvero c'è qualcuno di voi che pensa che se il Senato gli lascerà la possibilità di tornare nello Studio Ovale, Trump non inciterà di nuovo alla violenza pur di cercare di ottenere lo scopo che si è prefissato?".

di John Fiegener