Ce n'è da perdere la testa, ma ce n'è soprattutto da leccarsi i baffi e da perdere...la linea. Già, perché i dolci di carnevale italiani sono uno più buono dell'altro. Ecco una carrellata dei prodotti tradizionali più amati e soprattutto più gustosi, presentata da Coldiretti. Voi quale preferite?

ABRUZZO: la cicerchiata – spiega Coldiretti – è composta da gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini.

BASILICATA: dalle pastarelle, biscotti ricoperti da glassa fondente e coriandoli, alle chiacchiere al vin cotto o spolverate di zucchero a velo, dalla torta da sanguinaccio ai taralli al nastro con glassa di zucchero.

CALABRIA: la pignolata, fatta da piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere, e i nacatuli o nacatole.

CAMPANIA: struffoli, palline fritte con zucchero e miele, il sanguinaccio e l’antico migliaccio che – afferma la Coldiretti – nasce da una base di semolino, latte e burro.

EMILIA ROMAGNA: sfrappole e lasagnette, tagliatelle dolci fritte bagnate con succo di arancia e cosparse di zucchero a velo.

FRIULI-VENEZIA GIULIA: crostoli, frittelle e castagnole.

LAZIO: oltre alle classiche frappe e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera ci sono i cecamariti ciociari preparati durante il carnevale per ingolosire i mariti. Si tratta – spiega la Coldiretti – di golose palline preparate da un impasto abbastanza compatto con cui vengono creati dei grandi gnocchi che vengono arrotolati a mano e fritti.

LIGURIA: le bugie sono nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo.

LOMBARDIA: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta.

MARCHE: arancini e scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone spolverate di zucchero e bagnate con alchermes

MOLISE: tortelli  dolce campobassano consiste in una sorta di grande tortello con ripieni vari. L’impasto della sfoglia con cui viene creato il dolcetto è ottenuto con farina, uova, zucchero burro e rum. Questa viene poi guarnita con tre tipologie di ripieno (crema, cioccolato, noci e mandorle, o marmellata di amarene) e successivamente fritto in olio bollente. Anche i tortelli con ripieno di crema possono essere conservati più giorni in quanto la crema subisce un processo di cottura.

PIEMONTE: friciò, dolcetti fritti con uvetta e scorze di limone, bugie, rombi o nastri fritti.

PUGLIA: chiacchiere e frittelle.

SARDEGNA: aciuleddi, deliziosi dolcetti sardi a forma di treccia, dall’impasto semplice ma arricchiti da un abbondante strato di miele

SICILIA: la pignolata, che è un dolce metà bianco e metà nero composto da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e iravioli fritti con crema o ricotta.

TOSCANA: schiacciata fiorentina una torta soffice e delicata realizzata con ingredienti semplici e poveri, che solitamente si gusta durante il martedì grasso! Per aromatizzare la schiacciata fiorentina e conferirle il classico colore si utilizzano scorza e succo di arancia, ma in molti aggiungono anche un pizzico di zafferano che rilascia al dolce una tonalità e un sapore più deciso!

TRENTINO ALTO ADIGE: grostoi, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo.

UMBRIA: strufoli, dolci fritti e bagnati con alchermes.

VALLE D’AOSTA: bugie e tortelli con uva sultanina ammorbidita nel liquore e ricoperti di zucchero e panzerotti alla marmellata.

VENETO: frittelle e crema fritta alla veneziana.