Gia in mattinata l’Etna, il vulcano simbolo della Sicilia, aveva dato segni di risveglio. Ma intorno alle 16 ha dato vita a un’attività molto più incessante: emissioni di cenere e lapilli sono caduti su Catania, Nicolosi e comuni limitrofi. Dal punto di vista visivo si sono viste fontane di lava, un’immensa nuvola di cenere. Inutile dire che i disagi non sono stati pochi e difatti è stato chiuso l’aeroporto di Fontanarossa. Ma non ci sono state segnalazioni di persone ferite. Intervistato dal portale Newsicilia, il vulcanologo dell’Ingv Marco Neri ha così spiegato il fenomeno: “C’è stato un crollo parziale di una porzione piccola del cratere di sud-est, una cosa normale con attività esplosive così violente. Questo però ha contribuito a innalzare una nuvola di vapore e di materiale piroplastico dovuta proprio alla frana“. “Diciamo che in questo momento non ci sono evidenze di altro tipo, l’attività rimane confinata in area sommitale. Per adesso, godiamoci lo spettacolo“, la conclusione di Neri.