Che Matteo Salvini giochi in difesa è difficile da immaginare. La sua forza è assolutamente quella di essere populista e dunque di aggredire l’avversario. Fatto che sta in questi giorni parrebbe cambiato assai, quasi come se fosse in fase di studio sul nuovo governo capeggiato da Mario Draghi.

Ieri ha incontrato il segretario del Pd Nicola Zingaretti, oggi ha speso parole di ‘conforto’ per il ministro della Salute Roberto Speranza: “Questo è il momento di deporre l’ascia di guerra – le parole del leghista -. Con un milione di posti di lavoro già saltati, penso che la politica debba usare il tempo per risolvere i problemi. Il ministro Speranza ha vissuto un anno sotto pressione, non lo invidio, cercheremo di sostenerlo da tutti i punti di vista” ha dichiarato Salvini nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Capital.

Dichiarazioni che arrivano poche ore dopo le aspre critiche indirizzate dalla Lega nei confronti di Speranza, in seguito alla decisione del ministro della Salute di bloccare la ripresa della stagione sciistica, prevista per il 15 febbraio. Ma Salvini resta Salvini ed ecco invece l’affondo sulla moneta unica europea, da sempre mai digerita dal Carroccio: “L’Euro è irreversibile? C'è solo la morte che è irreversibile”.

Apriti cielo. Il primo a rispondere è stato proprio Zingaretti dal proprio profilo twitter: “L'Euro e l'Europa sono la dimensione dove pensare e rafforzare il futuro dell'Italia. Dovrebbe essere anche superfluo ripeterlo”. Sull’argomento è intervenuto anche il M5S tramite una nota della capodelegazione al Parlamento europeo Tiziana Beghin: “”Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Quella di Salvini sull'euro non è una battuta estemporanea ma l'amara verità che cerca di camuffare con voti di facciata, come quello sul regolamento sul Recovery Fund. Il sovranismo e l'antieuropeismo della Lega è alimentato da alleanze europee con Le Pen, Wilders, Meuthen e i partiti neo-fascisti dell'Est Europa e non può essere cancellato con una pennellata di vernice fresca. Adesso lo aspettiamo alla prova dei fatti”.

Ponte sullo Stretto, Salvini ci crede: “Mi aspetto che Draghi lo rilanci”

Il Ponte sullo Stretto di Messina torna prepotentemente d'attualità nel dibattito politico italiano. "Esiste un progetto di fattibilità utilizzando l'acciaio prodotto a Taranto. Sarebbe un investimento e soprattutto sarebbero circa 100mila posti di lavoro. Mi aspetto che Draghi lo rilanci" ha dichiarato, a proposito dell'annoso progetto di collegamento tra Calabria e Sicilia, il leader della Lega Matteo Salvini, ospite di Myrta Merlino L'aria che tira, in onda su La7.

CON IL PONTE VANTAGGI TRIPLICATI
Per il segretario del Carroccio, intenzionato a riproporre il progetto al premier insieme a Giancarlo Giorgetti, ministro leghista delle Infrastrutture ("sì, ci stiamo lavorando perché sarebbe una grande immagine di quella che è l'Italia che riparte nel mondo con la nostra ingegneria, i nostri architetti, i nostri professionisti"), il Ponte, una volta realizzato, "triplicherebbe i vantaggi e dimezzerebbe i tempi di viaggio da Roma a Palermo".