Il discorso programmatico di Mario Draghi in Senato ha scatenato le reazioni delle varie forze politiche. Quasi tutte, ovviamente, di plauso e di elogio nei confronti del presidente del Consiglio incaricato, che stasera dovrebbe incassare una fiducia con maggioranza bulgara: a rischio il record "storico" di Mario Monti, quello che oggi tutti dicono di detestare ma che all'epoca sostennero con cifre quasi plebiscitarie in Parlamento.

"Bene il presidente Draghi. Dalle sue parole una conferma: l’Italia è in buone mani. Il Pd farà la sua parte in questa sfida. #fiducia", è il testo del Tweet pubblicato sul suo account ufficiale dal segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti.

Così invece Matteo Renzi: "Oggi in Senato per votare la fiducia al governo Draghi. A chi ancora oggi si domanda: ma aveva senso aprire la crisi? Rispondo semplicemente di leggere il discorso del nuovo premier. E direte insieme a noi: sì, ne valeva la pena".

Entusiastico pure il commento di Matteo Salvini, che pure è stato il destinatario più o meno velato dell'affondo di Draghi sulla necessità di guardare all'Europa piuttosto che a un autodistruttivo sovranismo: "Più salute e meno tasse, più rimpatri e meno burocrazia, più cantieri e meno sprechi, responsabilità e rispetto nei confronti delle future generazioni, orgoglio di essere italiani. Ottimo punto di partenza, nel nome di efficienza, trasparenza e cambiamento. La Lega c’è", il commento del leader del Carroccio.

Applausi pure dall'altro partito di destra, Forza Italia. A dare il via alla standing ovation e è il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta: "Un discorso essenziale, all'altezza della drammaticità del momento. Ho ritrovato il Draghi della Banca d'Italia e della Bce. Siamo fortunati, io mi sento fortunato".

Unica voce fuori dal coro, quella di Giorgia Meloni: “Dopo aver ascoltato da Draghi un intervento di generica visione politica, che evita però di calarsi nelle scelte concrete da effettuare confermiamo il nostro no a questo Governo. Non si può chiedere agli italiani un supplemento di fiducia al buio”.

Ancora nessuna dichiarazione dal Movimento Cinque Stelle, sempre alle prese con un vivace dibattito interno tra i sostenitori di Draghi e quelli che invece vorrebbero negargli la fiducia. Spicca, in particolare, il rumoroso silenzio di Luigi Di Maio, di solito piuttosto loquace su Twitter e che, per ora, ha dedicato un pensiero soltanto a Chico Forti e al suo ritorno in Italia.