Le nuove varianti del covid rischiano di vanificare la campagna vaccinale? Dall'America non arrivano buone notizie (ma non è ancora il caso di allarmarsi). I dati preliminari di uno studio condotto dall'università del Texas e pubblicato sul New England Journal of Medicine affermano che il vaccino di Pfizer-Biontech sarebbe meno efficace, addirittura di due terzi, sulle varianti sudafricana e brasiliana. E' pur vero, però, che i test sono stati effettuati in laboratorio soltanto su 20 campioni di sangue prelevati da 15 volontari che avevano preso parte alla sperimentazione del vaccino.

L’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità

L'Istituto Superiore di Sanità ha lanciato una nuova indagine rapida volta a definire una mappatura sul territorio italiano delle tre più note varianti del Covid: inglese, brasiliana e sudafricana.

Obiettivo dell'indagine è la definizione del grado di diffusione delle varianti con l'identificazione, tra i campioni risultati positivi in RT-PCR, di possibili casi di infezione riconducibili alle varianti.

L'indagine e la valutazione dell'ISS prenderà in considerazione campioni notificati oggi, 18 febbraio. Il territorio italiano, ai fini dell'indagine, sarà diviso in quattro macro-aree: Nord-ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole.

I risultati saranno elaborati a livello regionale, con consegna degli stessi entro il primo marzo per una valutazione degli stessi da parte degli esperti dell'Istituto.

In Veneto 17 varianti

Come riferito dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (Izspve) di Padova, in Veneto, da ottobre, sono state individuate 17 mutazioni del virus su 519 campioni di soggetti contagiati. Delle 17 varianti, 4 rientrano nel gruppo che l'Ecdc (centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) etichetta come “preoccupante”. In Veneto la variante inglese è presente nel 17,7% dei casi. A Padova e Venezia si sono registrati anche due casi di variante brasiliana.