Inutile nasconderlo. Il MoVimento 5 Stelle sta vivendo probabilmente uno dei momenti più difficile della propria comunque breve storia. I tanti buoni propositi, uno per uno, sono venuti meno. A partire dalla coerenza decisamente abbandonata a favore di potere e poltrone (e soldi ovviamente). E così ora il mondo pentastellato è a un passo dalla scissione: ‘l’ok a procedere’ alla nascita del governo Draghi non è piaciuto a quelli che oggi possono essere chiamati ‘ribelli’, cui non è andato giù il quesito posto sulla piattaforma Rousseau.

Oggi è sceso in campo proprio colui che ha dato il via alla nascita del M5S, il comico Beppe Grillo che tramite un messaggio social si è appellato alla perseveranza. L’obiettivo? Salvare il salvabile, la faccia probabilmente già è andata persa per le tante giravolte fatte negli ultimi 3 anni pur di restare al comando. “I grillini non sono più marziani. I grillini non sono più marziani”, ha ripetuto per due volte il deus ex machina pentastellato. E' l'imprimatur ufficiale alla svolta governista del Movimento con il comico genovese che ha fatto appello ai deputati perché votino la fiducia a Mario Draghi.

"I grillini non sono più marziani. I grillini non sono più marziani". Beppe Grillo lo ripete per ben due volte in un post sul suo blog. E' l'imprimatur ufficiale alla svolta governista del Movimento con il comico genovese che ha fatto appello ai deputati perché votino la fiducia a Mario Draghi. Parole che suonano anche come l'addio a quei 15 senatori che ieri non hanno votato la fiducia al governo e che per questo sono stati espulsi. Sul suo blog il comico genovese si lancia in un parallelo con il nome della sonda che stasera è attesa su Marte scrive: “Oggi, alle 21:55 la sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati”. E poi ancora: "Siamo nell'era della resilienza, dell’antropocene, e dobbiamo necessariamente effettuare un salto quantico, passare da un regime di equilibrio (che realmente non lo è più) a un altro e l’unità, il patto verde, è l’unica strada”.
Intanto i 15 pentastellati espulsi dal M5S perché si sono permessi di dissentire stanno lavorando a un gruppo che farà opposizione.

Lo ha detto Mattia Crucioli, oramai ex senatore grillino, tra i 15 dissidenti: “Tecnicamente siamo nel Misto ora, ma io voglio fare una opposizione seria. Non farò nessun ricorso contro l’espulsione, da tempo avevo capito la direzione presa”, le sue parole. A dirsi invece scosso dai provvedimenti di espulsione è Nicola Morra: “Io sono pentastellato nel sangue e nel midollo”. Tra gli espulsi c’è Barbara Lezzi, che però si dimostra alquanto combattiva, candidandosi al direttivo pentastellato: "Ho appena letto il post del reggente perpetuo in cui comunica l'espulsione dal gruppo parlamentare dei 15 senatori, tra cui ci sono anche io, che ieri non hanno dato la fiducia al governo Draghi. Ho preso la decisione. Mi candido a far parte del comitato direttivo del M5S (da cui non sono espulsa)”. Parla invece di “ricorso” Elio Lanutti.