C'era una volta il Movimento 5Stelle. La spaccatura sulla fiducia, prima in Senato e poi alla Camera, dove non sono mancati i grillini che hanno scelto di votare "no" al nuovo governo Draghi, ha spalancato, di fatto, le porte a quella scissione di cui più volte si è parlato in passato.

IL VOTO DEI RIBELLI CONTRO DRAGHI
Non a caso due giorni fa sono stati 15 i senatori pentastellati che hanno scelto di negare il loro consenso all'esecutivo capitanato dal "superbanchiere" mentre nell'aula di Montecitorio, i no grillini sono stati 12 (anche se tra voti contrari ed assenti i pentastellati in dissenso col governo sono risultati almeno una trentina). Insomma: quello che si profila è un gruppetto bello nutrito di parlamentari "ribelli" contro i quali sta per abbattersi, impietosa, la mannaia dell'espulsione, già annunciata, tra l'altro dal reggente Vito Crimi.

DI BATTISTA COSTRUISCE L'OPPOSIZIONE
"Ci sono cose da dire. Scelte politiche da difendere. Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire. Ci vediamo sabato alle 18.00 con .DiBattistaLive su Instagram. Coraggio!" ha annunciato, ieri su Fb, l'ex deputato Alessandro Di Battista, storico caposaldo del MoVimento primigenio, ed oggi anima viva e pulsante di questa "opposizione interna" che sta andando sempre più nella direzione della "separazione".

SANZIONI DISCIPLIMARI MASSIME
A dare una spinta in direzione della costituzione di un gruppo autonomo in Parlamento, tra l'altro, è stata proprio la decisione dei vertici 5 stelle di procedere con le sanzioni disciplinari massime: alla fine, anche i ribelli "moderati" potrebbero essere costretti a fare le valigie e dunque aggregarsi altrove.

VERSO UN NUOVO RAGGRUPPAMENTO
Con i numeri in ballo (in Senato 15 no e 6 assenti, ai quali potrebbero aggiungersi le ex Paola Nugnes ed Elena Fattori, "divorziate" di fatto dalla componente Liberi e Uguali del Misto, avendo anche loro votato no a Draghi) un nuovo gruppo può ambire a spazi, visibilità, fondi parlamentari e poltrone di garanzia come il Copasir e la Vigilanza Rai che, di norma, spettano di norma alle opposizioni.

VERSO UN "ALTRO" MOVIMENTO?
Ma poi, il prossimo passo, potrebbe essere (il condizionale è d'obbligo) quello di dare vita ad un nuovo Movimento in stile "anti-sistema", alternativo ai 5Stelle, pronto a ricalcare l'onda lunga dei "vaffa day" che fece la fortuna dei grillini, con Dibba leader: è questa la strada che vorranno seguire i ribelli?