di ROBERTO ZANNI

Da Brooklyn al vertice della lotta contro le malattie infettive con una italianità che non ha mai lasciato da parte. Chi oggi non conosce il dottor Anthony Fauci? La sua storia, i suoi successi e soprattutto la battaglia portava avanti per combattere il COVID-19. Immunologo al vertice del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) dal 1984, il dottor Fauci, 80 anni compiuti lo scorso 24 dicembre, ha ancora oggi fortissimi legami con l'Italia terra dalla quale arrivarono i nonni paterni, Antonino Fauci e Calogera Guardino, siciliani originari di Sciacca, ma anche la nonna materna, Raffaella Trematerra che era di Napoli, mentre il nonno materno Giovanni Abys era sì nato in Svizzera, ma in Italia aveva lavorato. Ecco allora che per i suoi successi uniti alle radici italiane, il dottor Fauci lo scorso ottobre, uno dei tanti riconoscimenti, era stato​ premiato dal NIAF, National American Italian Foundation, non-profit e apartitica organizzazione​ che da decenni negli Stati Uniti si dedica alla conservazione, protezione, promozione del patrimonio e della cultura italo-americana. E proprio partendo da questi presupposti il NIAF ha appena annunciato una nuova iniziativa: il lancio della 'Fauci Fellowships', voluta per riconoscere i contributi dati dall'immunologo italo-americano alla umanità e alla comunità medica e scientifica. Si tratta di due borse di studio da 50.000 dollari ciascuna, nell'area della ricerca post-dottorato, che saranno assegnate​ a un ricercatore italiano che lavora in Italia e un altro, italo-americano, che invece la sua missione la porta avanti negli Stati Uniti. Due borse di studio volute per sostenere la ricerca sulle malattie infettive e per dare un contributo alle carriere dei beneficiari. Il finanziamento di 50.000 dollari per ogni borsa di studio sarà devoluto ai due ricercatori e al loro programma scientifico. "A nome della NIAF - le parole del presidente della organizzazione Patricia de Stacy Harrison - siamo lieti di inaugurare questo programma in onore del Dr. Fauci. Quando lo scorso ottobre lo abbiamo celebrato al nostro gala virtuale in occasione del 45º anniversario della nostra associazione, assegnandogli​ il Premio Leonardo Da Vinci 2020 per la sua leadership nel campo della salute e della scienza, volevamo anche onorare la sua eredità stabilendo un programma che avrebbe finanziato e autorizzato la prossima generazione a seguire le orme del Dr. Fauci nel contributo alla ricerca sanitaria". Per poter presentare le domande per le borse di studio i ricercatori dovranno soddisfare tutti i requisiti previsti da un dottorato in una delle seguenti materie: medicina, scienze biologiche, farmacia, chimica in primo luogo, ma anche in altre discipline scientifiche. Si tratta comunque solo del primo requisito: i candidati infatti dovranno presentare anche un solido record di risultati ottenuti nel campo della ricerca comprese pubblicazioni nel settore biomedico. Particolare attenzione verrà data a esperienze nel campo dei virus e delle ricerche sul cancro. Una volta presentate le domande, un comitato, appositamente creato, avrà il compito di esaminarle. Si tratterà di un team​ che verrà coordinato dal prof. Antonio Giordano, direttore della The Sbarro Health Research Organization, ma anche membro del consiglio di amministrazione del NIAF. "A nome del comitato - ha spiegato il Prof. Giordano al momento dell'annuncio delle borse di studio - posso dire che non vediamo l'ora di poter ricevere e selezionare le proposte di ricerca che daranno un contributo alla comunità scientifica e medica e a loro volta aiuteranno l'umanità a proteggersi dalle malattie infettive di adesso e quelle future". Tutti i ricercatori interessati a queste​ nuove importanti borse di studio potranno​ ottenere maggiori ragguagli visitando la pagina web niaf.org/faucifellowships con l'avvertenza che il termine ultimo per la presentazione delle domande è stato fissato per il prossimo​ 1 aprile alle 11.59 pm Eastern​ Time (5.59 del mattino del giorno dopo in Italia).