Atterrato con successo su Marte, il rover Perseverance della Nasa ha trasmesso la sua prima immagine del pianeta rosso. Il luogo dell’atterraggio è il cratere Jezero, che si ritiene un tempo ospitasse un lago.​

 

La missione è destinata a cercare tracce di vita passata e a raccogliere i primi campioni del suolo marziano che nel 2031 saranno portati sulla Terra da una staffetta di missioni nella quale l’Italia ha un ruolo importante.​

 

I dati inviati da Perseverance nella fase di atterraggio sono stati monitorati anche dal Sardinia Deep Space Antenna (Sdsa), l’unità scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana, situata nella località di San Basilio, in provincia di Cagliari.

 

I segnali sono stati ricevuti grazie al Sardinia Radio Telescope (Srt) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), con il quale SDSA condivide parte delle dotazioni e delle infrastrutture pur avendo un suo equipaggiamento ed un centro di controllo specifico per comunicare con i veicoli spaziali Entrata a far parte del Deep Space Network nel settembre 2017, il Sardinia Deep Space Antenna nasce per fornire servizi di navigazione e comunicazione per le missioni interplanetarie e lunari di esplorazione robotica ed umana e supportare ambiziosi esperimenti scientifici. Durante la discesa del lander, nel corso dei cosiddetti sette minuti di terrore - ovvero il tempo che intercorre tra l’entrata in atmosfera e il touchdown -, i dati sono stati correttamente registrati dall’antenna.

 

Perseverance possiede un intero set di strumenti scientifici nuovi - dai microfoni, che ci permette-ranno per la prima volta di ascoltare i suoni di Marte, al primo elicottero marziano, Ingenuity - tra cui uno strumento italiano: il microriflettore LaRA (Laser Retroreflector Array), realizzato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) per conto dell’Agen-zia Spaziale Italiana. LaRA consentirà di aggiungere tasselli importanti alla conoscenza della strut-tura interna del pianeta rosso.

 

A bordo del rover anche alcuni dispositivi dimostrativi, le cui tecnologie sono state ideate nella prospettiva della futura esplorazione umana di Marte. Obiettivo finale della missione sarà portare a casa un pezzetto del pianeta rosso, grazie a un trapano installato su Perseverance che preleverà una serie di campioni che poi saranno recuperati e portati a terra con una missione successiva.