Due manifestanti (di cui uno minorenne) sono stati assassinati durante le nuove proteste scoppiate a Mandalay, seconda città del Myanmar, contro il golpe militare dello scorso 1 febbraio. Una trentina invece i feriti. A sparare le forze dell’ordine, anche se non si siano stati usati proiettili veri o di gomma. Il raid della polizia è divenuto violento nel cantiere navale della città dopo che i dimostranti radunati hanno tentato di impedire gli arresti. Nella città di Rangoon hanno sfilato un migliaio di persone, sempre per protestare contro la giunta militare che è arrivata al potere. Dura presa di posizione dell’Ue che tramite l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell ha chiesto lo stop a qualsiasi forma di violenza: “Condanno fermamente la violenza esercitata dai militari contro pacifici manifestanti civili. Esorto i militari e tutte le forze di sicurezza in Birmania a fermare immediatamente la violenza contro i civili. Lunedì al Consiglio Affari esteri discuteremo degli ultimi eventi in Birmania, per prendere le decisioni appropriate”, ha cinquettato su twitter Borrell.