Quante volte si parla di Africa? Eccetto il Sudafrica (e anche di questa economia se ne parla molto poco) il mal denominato "il Continente Nero" non lo troviamo sui giornali occidentali, ma neanche orientali. Se facessimo un'associazione di idee, parlare di Africa è parlare di povertá e AIDS.

L'Africa è cresciuta del 3,4% nel 2019 e, secondo la Banca mondiale, il calo, nel 2020 è stato di circa il 4%. Mentre all'inizio del 2020 si prevedeva che il continente continuasse a crescere, gli effetti della pandemia hanno causato la prima recessione in Africa negli ultimi 25 anni. Secondo la banca, a livello mondiale, questo calo dell'attività economica comporterebbe perdite di almeno US $ 115 miliardi e porterebbe 40 milioni di persone alla povertà estrema.

I paesi dell'Africa orientale e meridionale sono stati i più colpiti dagli impatti della crisi sanitaria, in parte a causa delle forti contrazioni della produzione in Sud Africa e Angola. Le misure adottate per prevenire la diffusione del COVID-19, come interruzioni nell'industria del turismo e in altre attività, hanno portato ad un forte rallentamento in Etiopia, Kenya e nelle nazioni insulari.

Nell'Africa occidentale e centrale, si prevede una contrazione minore data le esportazioni di petrolio. Inoltre, secondo le proiezioni della Banca mondiale, i paesi come Costa d'Avorio, Ghana e Senegal, sono cresciute nel 2020, visto che si é registrata un forte aumento di attività nel settore agricolo. La regione, in linea generale si riprenderà di poco nel 2021, tuttavia, la crescita varierà tra i paesi, secondo lo stesso organismo.

Intanto, il Sud Africa, il paese piú moderno del continente, dovrebbe sperimentare una debole ripresa e la crescita complessiva nella regione dell'Africa orientale e meridional e potrebbe raggiungere, in media, il 2,7%. Sará debole la ripresa economica della Nigeria, mentre la regione dell'Africa occidentale e centrale dovrebbe sperimentare una crescita media dell'1,4%.

Molti paesi hanno colto l'opportunità all'interno della crisi per avanzare più rapidamente nelle riforme e negli investimenti necessari, momenti che saranno cruciali per lo sviluppo a lungo termine. Tuttavia, mantengono l'incertezza e le preoccupazioni per le nuove ondate di infezioni. Investire nell'economia e nelle infrastrutture digitali sarà fondamentale per mitigare l'impatto della pandemia e favorire una ripresa sostenuta. Il recupero economico non sarà facile e richiederà politiche proattive con lo scopo di promuovere investimenti e risolvere i problemi del mercato del lavoro, collegando persone con nuove opportunità.

Questi investimenti devono tener conto delle nuove tendenze e in questo senso si apre una grande opportunità per l'Africa. Per quanto riguarda l'adozione di tecnologie digitali da parte dei governi, le società dell'Africa subsahariana sono ancora in ritardo rispetto a quelle di altre regioni del mondo. Interventi governativi per ridurre il costo dei dispositivi e servizi, evitare disconnessioni dovute al mancato pagamento e aumentare la larghezza di banda saranno quindi fondamentali per concretizzare una ripresa solida.

Una moderata crescita è prevista per quest'anno, sebbene vi siano alcuni fattori di rischio al ribasso. Il fondo Monetario internazionale, prevede che la crescita potrebbe essere intorno al 3% anche se dipenderà dall'evoluzione della pandemia e dalla resistenza del sistema sanitario Africano. 55 Stati africani che coinvolgono 1,2 miliardi di persone faranno parte di un programma mondiale molto importante. Questo è un elemento chiave per la ripresa del continente che potrá cosí ridurre la sua dipendenza da altre regioni del mondo.

Il 1 ° gennaio è entrata in vigore la Continental Free Trade Area Africa (AfCFTA). L'obiettivo di questa organizzazione è di raggiungere gli obiettivi per eliminare il 97% delle tariffe entro il 2035. Dato questo accordo, le organizzazioni commerciali africane affermano che il commercio interstatale nel continente è più libero e più fruttuoso. La Banca Mondiale stima che una serie di buone alleanze commerciali potrebbero far uscire decine di milioni di persone dalla povertà entro l'anno 2035.

STEFANO CASINI