Gente d'Italia

Birmania, il bagno di sangue continua: 38 morti in 24 ore

Continua il bagno di sangue in Birmania. Soltanto ieri 38 persone hanno perso la vita nel corso delle manifestazioni di protesta contro il colpo di stato che ha portato i militari al potere.

A tenere il macabro conto dei decessi è l'inviato dell'Onu, Christine Schraner Burgener: "Siamo arrivati a oltre 50 morti dall'inizio del colpo di Stato, con molti feriti. Dialoghi? L'Onu li mantiene con tutti, compresi i militari. Hanno assicurato di voler svolgere libere elezioni tra un anno".

Ma nessuno si fida, dopo che gli agenti hanno sparato tra la folla a Monywa, Mandalay e Myingiyan. Situazione difficile anche nella capitale Yangoon, dove la gente continua a scendere in strada e a manifestare, nonostante spari e arresti.

Col paese interdetto agli stranieri con la scusa dell'emergenza Covid, gli appelli arrivano via social. L'Asean ha rivolto ai militari un appello alla riconciliazione costruttiva, Singapore ha esortato a ricercare una soluzione pacifica. Nel vuoto anche gli appelli di Papa Francesco e le minacce di sanzioni di Stati Uniti e Unione Europea.

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