Caro Direttore, 

Son passati soltanto 14 mesi, ma, ormai, nessuno più si ricorda di quel dicembre 2019, quando alcune notizie dalla Cina, parlavano di pipistrelli, di una strana forma di raffreddore o di influenza.

Nel mondo iniziava, poche settimane dopo, un calvario che ce lo porteremo dietro per chissà quanto tempo. Noi che viviamo in Uruguay, quasi quasi, abbiamo avuto il cartellino giallo, ma, in molti paesi come la nostra Italia, è arrivato il rosso e l’espulsione da quella realtà che aveva la specie umana da ormai 100 anni, fino al 2019.

Una specie di incubo che si ripete, si ripete e neanche i vaccini ci liberano da quella spada di Damocle che significa il lock-down, la povertá, la separazione fra le famiglie e tanti altri inconvenienti. È vero che ci siamo abituati a questa “nuova normalità”, ed è anche vero che quella libertà-normalità del 2019 non ritornerà mai più, almeno come prima.

Sopravviene cosí l’abitudine!

Mettersi la mascherina prima di uscire di casa già con le mani piene di amuchina, scendere le scale ed evitare di prendere l’ascensore così non tocchiamo un bottone contagiato, entrare in macchina, ripassare la amuchina, assicurarsi la mascherina, poi scendere dalla macchina, fare il meno passi possibili per arrivare al super, dove un impiegato con i guanti si avvicina per prelevarti la temperatura corporea, di nuovo la amuchina piazzata all’entrata, toccare poco e niente e andare diretto alle cose da comprare, andare alla cassa automatica ecc. Poi si torna a casa, si cambiano le scarpe, ci si spoglia ecc.ecc. Ormai è diventata un’abitudine, poi si accende la TV o la radio e   ascoltiamo soltanto parlare di: contagi, infettiologi, casi, morti, vaccini, zone rosse, arancioni o gialle, vediamo ospedali, gente che sembra proveniente da un’altro pianeta ecc.ecc.

Negli ultimi tempi risuonano i vaccini, ma anche in questo caso, tutto è polemica e dubbi: è meglio l’Astrazeneca, la Pfizer, la Moderna della Sinovac o della Sputnik? Ma sarà proprio imprescindibile vaccinarsi? E se mi viene un’allergia? Ahhh, ma poi se voglio viaggiare, senza il vaccino questi FDP non mi faranno uscire dal mio paese! Allora , che faccio, aspetto che mi possa vaccinare con la migliore? Ecc.ecc.

Intanto, i contagi aumentano, mentre nessuno si rende conto che la morte è sempre più lontana. Con 20.000 contagi quotidiani, come qualche giorno fa, a luglio o a ottobre dell’anno scorso, potevamo arrivare a 2000 morti, oggi sono poco più di 300. Si continua a parlare con la massima carica di pessimismo, mentre si ignorano i passi avanti fatti dall’umanità in un periodo tanto difficile! Ci sono milioni di persone che ancora credono che il Covid19 è parte di una guerra batteriologica o che pensano che ci vogliano 10 anni per avere la sicurezza di un vaccino. Pensare che, appena 10 anni fa, per scaricare una canzone nel proprio cellulare, ci si impiegava quasi un giorno, mentre oggi è questione di pochi secondi. Il mondo cambia ma il pessimismo continua lì, imperterrito, aiutato dai milioni di mezzi stampa che si sono completamente dimenticati delle notizie positive o di qualsiasi altra notizia. Quelle buone sono: non ci sono missili lanciati dai palestinesi su Israele o viceversa. Molte specie di animali che parevano estinte, ora si stanno recuperando. Le acque di tutto il mondo sono molto più pulite, a casa, di sera, genitori, figli e nipoti, hanno l’obbligo di stare assieme e qualche parola di interscambio nasce come per miracolo!

Insomma, basta mettersi sulla zona delle realtà, perchè il mondo non è tutto una zona rossa, perchè i morti per Covid19 sono infinitamente meno dei morti di tante altre malattie alle quali non si da la minima importanza e perchè siamo nati per essere felici e non sempre pessimisti! Abbiamo superato la Spagnola che ha ucciso mia nonna paterna come altri 70 milioni di persone 100 anni fa (se dovessimo fare una proporzione, è come se oggi fossero morti 300 milioni per Covid19), guerre mondiali, altri tipi di pandemie, ma il mondo non si è fermato! La guerra per l’ottimismo è già iniziata e possiamo vincerla! E poi, ragazzi, ci sono abitudini che non danno troppo fastidio e ci possiamo abituare benissimo!

STEFANO CASINI