Botta e risposta a distanza tra Pd e Lega: nodo del contendere l'eventuale modifica della legge elettorale, tuttora al vaglio del Parlamento. Il Carroccio infatti, vorrebbe blindare quella attuale mentre i dem spingerebbero per il "restyling".

"Figurati te se sto a pensare a una legge elettorale" ha aperto le danze ieri il leader leghista, Matteo Salvini. "La legge elettorale a me va bene quella che c'è, è maggioritaria. Spero che il Parlamento non perda settimane o mesi sulla legge elettorale perché altrimenti la gente si incazza e ha ragione ad incazzarsi" ha argomentato l'ex ministro, scatenando la secca replica dei democratici.

La "legge elettorale non è un capriccio di pochi accademici, è lo strumento che consente di dare corrette rappresentanza alle persone" ha sbottato Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio a Montecitorio, tacciando il segretario leghista di demagogia. "Con la riduzione dei parlamentari molti territori rischiano di pagare un prezzo molto più alto di altri. Con buona pace di Salvini, è indispensabile evitare che questo avvenga" ha concluso.