Renato Palermo, Rappresentante del CGIE per l’Uruguay, Direttore del Patronato INCA (Uruguay e Argentina) e membro del COMITES di Montevideo:

“Nella situazione politico-economica del nostro paese, mi pare che non c’era via d’uscita per quanto riguarda l’elezione di Draghi alla guida di un nuovo governo, senza considerare che il suggerimento veniva anche dallo stesso Presidente Mattarella, che non è poco! Non essendoci una maggioranza politica, evidentemente, c’era bisogno di una specie di “super partes” anche se Mario Draghi ha subito dimostrato di essere un politico scegliendo le persone per ogni posto. Si tratta di un governo sui-generis, secondo me, che non è né tecnico né politico, ma è ció che abbiamo e personalmente, quando il PD mi ha chiesto un’opinione, ho dato il mio OK. Il Premier si è assicurato di scegliersi i suoi tecnici ma ha dovuto cedere anche alla politica, soprattutto perchè, in una coalizione, anche sui generis, con un PD a fianco della Lega, ci sono pochi margini d’azione. La stessa Lega si è vista obbligata a riconoscere che, in questa situazione molto critica, Draghi era un nome valido. In poche parole, la Lega ha pensato…..meglio stare dentro che fuori!”

Filomena Narducci considera che Draghi è il vero rappresentante dello stablishment bancario. Pensa lo stesso?

“Evidentemente ci troviamo in una situazione limite, quindi sappiamo che Draghi rappresenta il sistema finanziario e rappresenta le banche (ognuno ha il suo “Santo”), ma è anche un uomo riconosciuto a livello mondiale e in un momento cosí, non ci sono margini d’azione e bisogna dare al popolo italiano segnali rassicuranti”

Il PD, partito che rappresenta in Uruguay, ha chiesto una mano ad uno dei propri lider che erano quasi dimenticati, come Letta per occupare la Segreteria Generale dopo le dimissioni di Zingaretti. Cosa en pensa?

“Io l’ho votato Letta! Avevo votato Zingaretti a suo tempo. La rinuncia di Zingaretti ha provocato uno schoc all’interno del PD. É entrato in panico e si doveva trovare una soluzione rapida per non dare ai nostri votanti una senzazione di vuoto, tutto in 4 giorni. In un primo momento si è tentato di convincere Zingaretti di non rinunciare, ma, quando ha detto che le sue dimissioni erano irrinunciabili, abbiamo dovuto prendere una decisione veloce e Letta è stato un po’ come un salvagente! In ogni caso c’era un consenso generale e lo abbiamo votato in blocco ed Enrico ha fatto un discorso che ha convinto tutti e si è guadagnato il rispetto di tutti noi.  Poi ha subito ha redattato un documento che ha fatto circolare in tutti i nostri circoli. Un documento molto dettagliato che ora dobbiamo valutare e dare le nostre opinioni prima del 31 marzo.”

Come vedi l’attuale situazione politica italiana?

“La nostra situazione è sempre difficile, ma la speranza non muore mai.”

STEFANO CASINI