Braccio di ferro in casa 5Stelle. Emanuela Corda, Guia Termini ed Arianna Spessotto, le tre deputate pentastellate “ribelli” messe alla porta per non aver concesso il voto di fiducia al governo Draghi, hanno presentato ricorso contro tale decisione, giudicandola “illegittima”. Secondo le tre "portavoci", infatti, il loro “no” all’esecutivo del “superbanchiere” rientrerebbe nell'ambito della libertà di coscienza concessa ai deputati, vincolati esclusivamente dal programma elettorale e dai principi del Codice Etico, che "non sono stati affatto violati". Inoltre, Corda, Termini e Spessotto hanno anche ribadito come il Regolamento dell'emiciclo di Montecitorio nulla disponga in materia di espulsione "coatta" non prevedendo che il presidente della Camera possa "disporre il trasferimento al gruppo Misto a fronte della sola comunicazione del Capogruppo”.