Come preannunciato nella giornata di giovedì, ieri in Italia sono ripartite le vaccinazioni con AstraZeneca con l’assenso dell’Ema. Le prime inoculazioni hanno preso il via dal drive through della Difesa al Parco del Trenno di Milano. La sospensione è stata dovuta, è bene ricordare, dopo alcuni decessi sospetti di persone avvenuti dopo la somministrazione dell’antidoto inglese. Da segnalare però che, nonostante l’ok formulato dall’Agenzia del farmaco, ieri la Finlandia ha fatto sapere di aver sospeso precauzionalmente le vaccinazioni con AstraZeneca.

I sanitari del Paese del Nord-Europa stanno indagando sulla morte di due persone a causa di trombosi. I risultati non si sapranno comunque prima della metà della prossima settimana. Inoltre la Francia ha cambiato ancora prescrizioni e ha deciso che AstraZeneca venga usato solo nelle persone di età superiore ai 55 anni. Ma l’obiettivo nel Vecchio Continente è di dimostrare che l’Ema ha ragione quando ha definito questo vaccino sicuro ed efficace.

E difatti proprio ieri tre premier hanno ricevuto ognuno la prima dose di Astrazeneca, in diretta tv. Si tratta del primo ministro francese Jean Castex, il primo ministro della Slovenia Janez Janša (con il presidente Borut Pahor) e il premier britannico Boris Johnson.

Tornando all’Italia, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli si è detto soddisfatto per la ripartenza delle vaccinazioni con AstraZeneca, ma ha anche spiegato che ora bisogna correre veloce con questo siero e con gli altri: “I tempi chiaramente indicano l'assoluta tempestività e reattività del sistema per far partire la campagna vaccinale che include anche il vaccino AstraZeneca a dimostrazione della fiducia sull'effetto che questo vaccino può conferire alle persone che lo riceveranno”.

Va oltre Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione dei ministero della Salute: “Ora dobbiamo riprendere e raddoppiare il ritmo".