di Franco Esposito

Bella storia napoletana. Semplice e intensa apre il cuore alla speranza di ripresa e di riscatto da questi amari pesanti tempi del Covid. Ragazzi di Scampia, orchestrali, sono prossimi a coronare un sogno. Suoneranno con Riccardo Muti. L’annuncio l’ha dato il Maestro cittadino del mondo, apprezzato in ogni angolo del pianeta, napoletano di nascita pure lui. A Napoli per registrare un concerto con l’orchestra Cherubini, che inaugura purtroppo solo in maniera virtuale il Campania Teatro Festival dal Teatro Mercadante, il Maestro ha assunto informazioni sui ragazzi. Si è interessato alle loro attività e li ha invitati a “essere orgogliosi di essere nati a Napoli”.

L’occasione per una promessa, che ha valore appunto di un vero impegno. Muti tornerà a trovare i ragazzi musicisti di Scampia appena possibile per fare “musica insieme”. Forse Mozart, molto probabilmente proprio il celebre incomparabile musicista e compositore austriaco.

Il Maestro, con questo gesto, ritiene di poter dare un preciso segnale. “È possibile, si può, si deve sognare anche in una realtà difficile come Napoli”. Quindi, valori e speranze da trasmettere con la musica. Valori e speranze abitano anche a Scampia, l’altra faccia di Gomorra. Dove a primavera, come altrove, crescono i fiori. E crescono tra i grigi palazzoni additati e conosciuti come giganteschi custodi del mercato della droga più grande d’Europa.

Musica libera per tutti nel nome di Libera. Impossibilitati per la pandemia a riunirsi in quella che è diventata la loro seconda casa, il centro Hurtado, i ragazzi hanno commentato le emozioni del giorno precedente quando hanno assistito, da invitati, alle prove del Maestro Muti con la Cherubini. Gli occhi dei ragazzi letteralmente rapiti, le orecchie attente a non perdersi nessun suono della è la 9 di Schubert, la Grande.

Sara, sedici anni, violinista della orchestra tutti giovani: “Per noi che studiamo musica è stato più interessante che ascoltare un vero concerto. Abbiamo potuto seguire le correzioni che il Maestro suggeriva, vedere come l’orchestra lo seguiva”. Studiava canto, voce di soprano, le viene consigliato di fare canto lirico al conservatorio San Pietro a Maiella. “Nel frattempo mi sono appassionata alla viola. Uno strumento che ha un suono profondo, cupo”. Proprio lei, sedicenne, ha rivelato l’invito che il Maestro ha rivolto ai ragazzi: valorizzate le radici napoletane.

Riccardo Muti, beato lui, crede nelle enormi potenzialità di Napoli. E per questo va ringraziato e abbracciato. Ma come butta a Scampia, quartiere ritenuto da sempre al limite, borderline? Anzi di più, definirlo estremo è un puro eufemismo. La critica riguarda alcune zone di Scampia, tristemente noto anche come il quartiere delle Vele, per la particolare architettura dei suoi grattacieli. Ma a Scampia, nondimeno, vivono migliaia di persone perbene, napoletani tranquilli e laboriosi, napoletani positivi. “Il nostro quartiere è migliorato, non ci sono solo piccoli criminali”.

È c’è anche la musica, ora. Simona, quindici anni, studentessa al liceo scientifico. “La musica aiuta a migliorare, e per fortuna l’associazione AcquaS-onlus ci sostiene”. Anche se lei ama rock e pop e nell’orchestra di Scampia suona il violoncello. Il violino suo fratello Antonio, prossimo laureato in informatica, grande appassionato di Vivaldi. La bravura dei giovani che hanno la sua età l’ha conquistato. Violinista anche Pasquale, undici anni, mascotte dell’orchestra, ma già al quarto anno di studi dello strumento. Gli piace Verdi, la musica preferita è quella della Traviata.

Fedele interprete del dettato verbale di Muti (“amate Napoli, non rinegate mai le vostre radici”), i giovani dell’orchestra Scampia inseguono sogni. Li braccano, giorno dopo giorno, tutti i giorni, vivendo nel quartiere che lotta per liberarsi della cattiva fama. Carmine, ventuno anni, pianista per passione, e il sogno di diventare direttore d’orchestra. “Non vedo l’ora di incontrare il Maestro di persona, da vicino. Riccardo Muti è un mito, per me. Vorrei chiedergli qualche consiglio”.

Visto, gente, come siamo messi con la musica a Scampia? Bene davvero. Come aderenti al progetto dell’associazione di volontariato AcquaS-Onlus, i ragazzi dell’orchestra Scampia hanno inoltre partecipato alla commemorazione delle vittime innocenti della mafia. L’una e l’altra cosa, ovviamente, su una piattaforma web.

Benedetto, sedici anni, suona il clarinetto nell’orchestra dei ragazzi di Scampia: “All’inizio era surreale, difficile da credere: le parole del Maestro Muti certificavano che quello che facciamo, nel nostro piccolo, serve davvero. La bellezza porta altra bellezza”.

Muti ha dichiarato il proprio amore per Scampia. E subito dopo squadre di operai hanno dato il via ai lavori per il recupero dell’Auditorium del quartiere. Quando il Maestro sarà a Scampia per dirigere il concerto dell’orchestra dei giovani del quartiere gli verrà chiesto di trasformare l’Auditorium nella sua casa. “E con lui potremo pensare in grande, il quartiere rinascerà”, assicura il presidente municipale di Scampia. Dal degrado all’esplosione della musica con l’orchestra dei ragazzi diretta dal maestro Carlo Morelli: la nuova vita del quartiere inseguito da pessima fama.