Ci sono poco più di ventimila abitanti a San Rafael del Norte, mille metri sul livello del mare, una delle località con la maggiore altitudine in tutto il Nicaragua. Ma non è ovviamente il motivo per cui si parla di questo 'pueblito'. Si deve andare indietro nel tempo, al 1954 quando arrivò Odorico D'Andrea, un frate francescano italiano. Era nato a Montorio al Vomano in provincia di Teramo il 5 marzo 1916, poi il 26 settembre 1930 l'ingresso al Seminario Francescano di Città di Castello dove prende il nome di Odorico, dopo che era stato battezzato con il nome di Giuseppe. Ordinato sacerdote, dopo alcuni anni passati nei seminari italiani, nel 1952 chiede ai suoi superiori di essere mandato alla Mision de Nicaragua per poi, dal 1954, essere destinato proprio a San Rafael del Norte.

Fondò centri dedicati alla sanità, artefice della creazione di servizi domiciliari per acqua e corrente elettrica, rinnovò la chiesa parrocchiale San Rafael Arcangel, aiutò tutti coloro che ne avevano bisogno. Morì il 22 marzo 1990 a Matapalga e alla sua sepoltura assisterono oltre 10.000 persone con il suo corpo inumato nella cappella di El Tepeyac, costruita appositamente per lui. Chiamato 'Servo di Dio' è stata iniziata da tempo la causa di beatificazione. E a distanza di anni dalla sua morte, la devozione per il frate francescano italiano si è moltiplicata tra la gente di San Rafael del Norte. Devozione e miracoli attribuiti al frate francescano continuano a essere raccontati tra la gente.

Moises ha 11 anni, un ragazzino vivace, straordinario e intelligente: "È il primo della classe" raccontano. Ma quando ancora doveva nascere i medici non gli avevano dato scampo. "Se nascerà sarà come un vegetale e se dovesse vivere non supererà i cinque giorni". Questa la terribile diagnosi che i medici avevano descritto alla madre, ai genitori di Moises. C'era una sola via d'uscita: l'aborto. La fede però ebbe il sopravvento: la mamma, cattolica fervente, si affidò a Odorico D'Andrea, chiedendogli di intervenire per il suo bambino. "È davvero un ragazzino fantastico" racconta Frate Damian Muratori parlando di Moises e spiegando che una commissione medica, composta da nove specialisti di distinte materie, hanno analizzato il caso in profondità concludendo che si tratta senza ombra di dubbio di "un caso straordinario, inspiegabile".

Un miracolo di Odorico D'Andrea che è stato proposto al Vaticano e che dovrebbe essere d'aiuto per la causa di beatificazione in corso. Ma già prima del suo arrivo in Nicaragua il 26 agosto 1953, erano già stati evidenziati segni di santità nel padre Odorico: quando era ancora novizio con i suoi compagni andò a venerare Padre Pio. E il futuro santo, rivolgendosi al giovane novizio gli disse: "Ragazzo alzati e fatti santo". Anni dopo, una volta aveva celebrato una messa su una barca e un ambasciatore dell'Ecuador, presente alla cerimonia, si rivolse al padre Odorico dicendogli, in latino "Quando celebri la messa sei un santo". Solo alcuni episodi raccontati da Frate Damian Muratori che precedettero l'arrivo a San Rafael del Norte da dove poi non si mosse mai più. E ci sono grandi murales a El Tepeyac che raccontano la vita del francescano: altri miracoli come quello di un uomo che, vittima di un incidente di traffico, chiedendo aiuto a Fra' Odorico, salvò la mano che avrebbe dovuto perdere.

Poi la testimonianza di Cristian Tomas Herrera Flores, figlio del sacrestano di El Tepeyac che dice di aver assistito ad almeno tre miracoli. Poi episodi di preveggenza, ma anche interventi per la pace in tempo di guerra quando riuscì a far sedere allo stesso tavolo membri dell'esercito sandinista e della resistenza nicaraguense. E con il processo di beatificazione iniziato nel 2002, tutto il Nicaragua aspetta che il 'Santo de San Rafael' diventi santo anche per la chiesa cattolica.

SANDRA ECHENIQUE