Anm, Associazione nazionale magistrati, più concretamente il sindacato dei magistrati. Da Anm ieri è partita comunicazione che è anche avviso e il senso e la lettera delle comunicazione sono: vaccinateci subito o la giustizia rallenta e si ferma. Non un allarme in astratto sull’amministrazione della Giustizia rallentata in tempo di Covid. Nulla di astratto, la Anm comunica che in assenza di vaccino prioritario per gli associati gli associati stessi sono caldamente pregati e consigliati di rallentare, fermarsi.

Qualcuno crede di vedere una sorta di sciopero bianco, qualcuno lo vede davvero, qualcuno vede addirittura un ricatto. Quel che è certo è che il sindacato dei magistrati al criterio della vaccinazione progressiva in ordine di età non ci sta. In nome della essenziale e primaria funzione e attività il sindacato dei magistrati chiede, anzi esige, di essere esentato dal rispetto del criterio per età. Vaccinazione in ordine di età e ciascuno aspetti il suo turno, erano state le parole e le indicazioni di Draghi e del governo.

Ma per Anm criterio d’età potrà valere per altri, loro si sentono fuori, oltre e soprattutto sopra i criteri buoni per gli altri. Ci avevano già provato a livello locale i magistrati a farsi vaccinare saltando la fila. Con qualche successo in qualche Regione. Poi era arrivato lo stop di Draghi e la cancellazione delle prenotazioni vaccino per magistrati. Allora Anm rilancia: vaccinateci subito senza fare la fila. Perché? Perché noi siamo e magistrati e voi…

Siccome però Anm non è poi il Marchese del Grillo, la mossa è stata tipicamente sindacale: richiesta accompagnata da avviso di mobilitazione che prelude ad astensione dal lavoro. Anm la sola associazione a sgomitare davanti al vaccino per fare largo ai suoi membri? Tutt’altro che l’unica, ci hanno provato tutti i sindacati, tutte le associazioni, tutti gli Ordini professionali. Nessuno si è sottratto al: vaccino prima noi che siamo…

Tutti indispensabili, tutti primi e secondo sia nessuno. È stata ed è l’Italia delle Corporazioni che non sente ragioni. A margine, ma neanche tanto, l’ironia amara del cittadino utente della giustizia. Rallentano? Facciano pure, non farà percepibile differenza rispetto ai tempi usuali della macchina giudiziaria.

LUCIO FERO