Da una parte gli studenti di Venezia, dall'altra quelli del New Jersey. Uno Zoom nuovo, internazionale, dedicato all'ambiente e in particolare ai rischi ai quali sta andando incontro, da tempo, la città italiana al quale ha preso parte anche Annavaleria Guazzieri, responsabile dell'istruzione al Consolato Generale d'Italia a New York. Un forum che ha visto protagonisti dall'Italia gli studenti dell'Istituto D'Istruzione Superiore Francesco Algarotti di Venezia e del Liceo Statale Galileo Galilei di Dolo, mentre dagli Stati Uniti l'organizzazione di questo interessante meeting è stata curata dalla Silvio Laccetti Foundation, organizzazione non profit gestita da Mr. Laccetti, professore in pensione dello Steven Tech di Hoboken che ogni anno, attraverso il Garibaldi Award, premia anche quegli studenti che si sono distinti negli studi dell'italiano. Ma questa volta, complice la pandemia, ecco questo incontro virtuale per "imparare gli uni dagli altri" ha voluto sottolineare Mr. Laccetti. L'idea dell'incontro online è stata del prof. Mauro Raguseo che insegna italiano alla Lyndhurst High School, dell'omonima città del New Jersey, ma sono stati coinvolti anche ragazze e ragazzi di Point Pleasant, Cliffside Park e altre località ancora. Così per 90 minuti dall'Italia hanno raccontato quali danni sta provocando il turismo di massa (36 milioni di visitatori nel 2019) e le grandi navi da crociera a tutta Venezia e proprio due allievi del prof. Raguseo avevano preparato uno studio sull'inquinamento atmosferico della città lagunare. "Parlare con studenti e insegnanti fuori da Lyndhurst - ha aggiunto il prof - è stata una novità molto positiva dopo che per mesi ci si era dovuti confrontare con la noia delle lezioni online. Volevamo tutti qualche cosa di differente". E 90 minuti alla fine sono stati anche pochi, ma Mr. Laccetti, visto il successo di questa prima esperienza, ha fiducia che si possa ripetere ancora. "Vorrei portare il programma in altre scuole - ha concluso poi Raguseo - con la possibilità di avere conferenze più ampie. La nostra speranza è che tutto ciò possa portare a partnership durature tra diversi istituti scolastici". E intanto si è già pensato a una raccolta fondi, gestito dal Club italiano della Lyndhurst, da devolvere in Italia a quegli studenti che si occupano delle inondazioni.