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Una Settimana Santa anomala in Uruguay: “Responsabilità, evitare gli assembramenti”

Per la seconda volta consecutiva sarà una Settimana Santa atipica per via dell’emergenza dovuta al coronavirus tanto in Uruguay così come altrove: niente messe e processioni, niente feste e raduni intorno al classico asado. Niente Vuelta Ciclista e neanche i tradizionali appuntamenti come la Semana Criolla e la Semana de la Cerveza. La pandemia dovuta al Covid-19 ha sospeso tutto trascinando via con sé anche uno degli appuntamenti più sentiti dalla popolazione uruguaiana che in genere approfittava di queste vacanze di Pasqua per viaggiare soprattutto nell’interno del paese ma non solo.

Una caratteristica, questa, che si riflette anche nel nome ufficiale della “Semana de Turismo” imposto per legge nel 1919 all’interno di un grande processo di laicizzazione della Repubblica voluto dal presidente “Pepe” Batlle y Ordóñez. Questa volta però, ancora di più del passato, sarà molto difficile prevedere qualche forma di turismo dato che l’Uruguay sta attraversando il momento peggiore in un anno di emergenza sanitaria con i numeri che sono in costante crescita. A modo di esempio (ma in realtà i casi sono molto pochi) basta citare la chiusura dei centri termali decisa dal governo nell’ultimo pacchetto di misure anti-contagio che ha colpito pesantemente le due principali mete dei dipartimenti di Salto e Paysandú.

La parole d’ordine oggi è isolamento con i ripetuti inviti da parte delle autorità a rimanere nella bolla e nel circolo intimo di contatti ed evitare assolutamente i tanto temuti assembramenti nel nome della responsabilità. Per l’occasione è stato allestito un operativo di sicurezza con 2500 forze di polizie per far rispettare il limite al diritto di riunione che è stato recentemente prolungato da una legge approvata dal Parlamento. “Il momento adesso è cambiato, la situazione sanitaria che stiamo vivendo è complicata” ha dichiarato il ministro dell’Interno Jorge Larrañaga presentando l’operativo.

“La polizia fino ad ora si è comportata con grande responsabilità negli oltre 4400 interventi che sono stati realizzati per disperdere gli assembramenti. Da parte nostra c’è il massimo impegno per lottare contro il Covid per preservare la salute della popolazione”. “Dobbiamo continuare con questo sforzo che è l’obiettivo di tutta la nazione aumentando le vaccinazioni per poter vincere contro la pandemia” ha concluso il ministro nella sua presentazione.

Di Matteo Forciniti

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