Di Franco Esposito

Strano Paese, il nostro. Accade in Italia, cose come questa, e in piena pandemia. Sulla Riviera Romagnola, da Cesenatico a Riccione, gli appartamenti per le vacanze estive sono tutti pieni. Chi ha seconde case di proprietà ha deciso di rinunciare alla locazione a luglio e agosto. Lo scopo è chiaro: trascorrere a casa propria l’intera estate, non solo i week end. Al Circeo giù prenotata la maggiore parte delle ville. Nonostante i prezzi siano andati alle stelle. I rincari sono valutabile nella misura del quaranta per cento in più rispetto alla scorsa estate. Eccezioni la Riviera Romagnola e il Circeo? Assolutamente. La conferma che gli italiani prenotano la vacanza estiva in anticipo arriva puntuale anche dalla Versilia e dalla Costa Smeralda. Posti, luoghi, siti, dove evince alla grande, ancora una volta, il cosiddetto e riconoscibile “turismo di prossimità”. Discorso che calza a pennello anche per i pregiati borghi d’Italia. Valle d’Itria, in Puglia, è un esempio lampante di questo discorso che sta meravigliando perfino gli operatori turistici. I trulli di Valle d’Itria a rappresentare una nuova tendenza, definita dai professionisti del settore “l’holiday working”. In forte crescita le richieste per soggiorni da giugno a ottobre. Lettura corretta di queste anticipazioni porta in un’unica direzione: sarà un’estate da tutto esaurito in Italia. E al Nord, udite udite, pare che tornino gli stranieri. L’offerta è sicura e flessibile. “C’è la clausola Covid e tutti possono disdire all’ultimo momento”. Dopo mesi di restrizioni, patimenti e paure, i numeri relativi all’estate in arrivo dicono questo: sarà possibile, per gli operatori turistici, riparare (non riempire, quello non sarà possibile) il gigantesco buco che il settore ha registrato nel 2020. Cinquantatre miliardi di euro andati in fumo, bruciati. Ma per poter dire davvero che sarà un’estate da boom di partenze si dovrà aspettare il via libera del governo ai viaggi. Ma le richieste, da un capo all’altro dello stivale, il classico punta e tacco, già autorizzano la prospettiva di un incoraggiante, entusiasmante tutto esaurito. A Forte dei Marmi, nella Versilia per anni meta preferita degli Agnelli e dei Ferragamo, in materia di prenotazioni, il, clima già è frizzante. “Le famiglie hanno voglia di passare le vacanze in un posto che garantisce spazi e sicurezza”, chiosa sulle felici prospettive il presidente dei balneari, Martino Barbieri. “Le prenotazioni stanno andando molto bene, i prossimi mesi saranno una sorpresa anche nelle Marche”, si sbilanciano in coro i gestori di ville, casali, agriturismo e quant’altro. L’Italia s’è desta, in materia di vacanze estive. Una piacevole, clamorosa sorpresa, chi l’avrebbe mai detto? Forse nessuno si sarebbe azzardato. Ma come spiegarlo il possibile boom in arrivo? Forse con l’impiego del sesto senso tipico di noi italiani. O forse con la certezza che il Paese potrà liberarsi dai lacci delle restrizioni, dei lockdown e delle zone rosse, a partire dalla seconda decade di maggio. In quanto a tendenza, come detto, prevale il “turismo di prossimità”. Significativa la classifica stilata da Airbus sulle mete più cercate dagli italiani posseduti già a gennaio, in piena dilagante pandemia, “dalla voglia di andare altrove”; il desiderio riguarda otto italiani su dieci. L’indagine di Airbus cita anche le località cercate con maggiore insistenza: Liscia di Vacca, Costa Smeralda, Ustica, Pantelleria, le Eolie, la Calabria, la Basilicata per gli appassionati inesauribile della vacanza verde. Rivela felice il gestore di Trullalè, che ha in forza una ventina di trulli nella Valle d’Itria. “Negli ultimi giorni abbiamo avuto un picco di prenotazioni. L’interesse prevalente è di affittare casa per mesi”. Dappertutto domina la formula “Salvo Covid”. Chi affitta si preoccupa innanzitutto della flessibilità delle prenotazioni. “La disdetta è possibile senza pagamento di penalità ove mai dovesse verificarsi una nuova ondata di contagi”. Gli esperti del ministero della Salute sono portati ad escludere questa eventualità, almeno in riferimento all’estate che verrà. Luglio e agosto potrebbero rivelarsi davvero d’oro per gli operatori del settore turistico. Accurate e attendibili indagini di mercato che di mercato riferiscono che il settanta per cento dei prossimi vacanzieri estivi sono persone che abitano nei dintorni delle località turistiche. Proprio per questa ragione gli esperti ricorrono all’espressione “turismo di vicinanza” per fotografare la nuova tendenza. Le richieste maggiori, come numero, riguardano le case con giardino. O per chi può permettersi la spesa, la villa con piscina. Me le disponibilità sono praticamente esaurite, nell’uno e nell’altro caso, e i prezzi di conseguenza crescono a dismisura. Fino a quaranta per cento in più. La classica legge della domanda, che c’è, e dell’offerta che ormai scarseggia. Ma fin qui abbiamo parlato di case, appartamenti, di ville con o senza piscina. Strutture travolte dalle prenotazioni. E gli alberghi? Faticano da morire. “Riceviamo una montagna di chiamate di persone che domandano informazioni sulla sicurezza. Ma le conferme sono ancora troppo poche”, lamenta il presidente di Assohotel, Filippo Donati. Gli albergatori italiani confidano nel Green Pass. Il documento che consente di passare le frontiere senza incontrare problemi. “Un elemento ormai determinante a livello psicologico”. Pratico, di straordinaria efficacia, fondamentale; psico