L'Italia è il principale partner commerciale dell'Azerbaigian, che rappresenta oltre il 90% del fatturato commerciale dell'Italia con i paesi del Caucaso meridionale. Le tradizionali relazioni  i due paesi hanno poi  guadagnato molti punti con la costruzione del gasdotto Tap.

"L'Azerbaigian e l'Italia- ha dichiarato il ministro degli Esteri azerbaigiano, Jeyhun Bayramov -godono anche di una buona cooperazione nei settori della cultura, della scienza e dell'istruzione". Bayramov, si è detto ottimista sui rapporti bilaterali fra Roma e Baku, ma anche sui recenti sviluppi nella regione del Caucaso meridionale.

"I nostri Paesi sono partner strategici, godono di ottimi rapporti in campo politico, economico e culturale. La prima ambasciata italiana nella regione del Caucaso meridionale è stata aperta nel 1997 a Baku, dimostrando così l'interesse dell'Italia per l'Azerbaigian. La visita di Stato del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella in Azerbaigian nel 2018 e la visita di Stato del Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian Ilham Aliyev in Italia nel 2020 sono di importanza storica. Queste due visite hanno contribuito a elevare al massimo livello le relazioni tra i nostri paesi. La Dichiarazione Congiunta sul Rafforzamento del Partenariato strategico multidimensionale, firmata durante la visita di Stato del nostro Presidente in Italia, è di eccezionale importanza. Questo documento serve come una tabella di marcia per rafforzare ulteriormente la nostra partnership strategica in tutti i campi", ha spiegato il ministro Bayramov.

La Fondazione Heydar Aliyev svolge un ruolo importante negli scambi culturali tra i due paesi, che è della massima importanza per incoraggiare i contatti tra popoli. Questi fattori spiegano l'affermazione del Presidente Ilham Aliyev durante la sua visita di Stato in Italia nel 2020: 'Per noi l'Italia è il principale Paese partner in Europa'", ha detto ancora Bayramov, secondo cui "questo contesto spiega anche perché le prime delegazioni parlamentare e governativa dall'Europa in Azerbaigian dopo la seconda guerra del Karabakh provenissero dall'Italia. Queste visite hanno prodotto risultati positivi e sono molto apprezzate nella società azerbaigiana come gesti di amicizia".

In questa fase così dinamica nei rapporti italo-azeri un ruolo importante lo ha rivestito il Tap. "Il 31 dicembre 2020 è iniziato il flusso di gas naturale verso l'Italia, così come verso la Bulgaria e la Grecia, tramite Tap. L'operatività del Corridoio meridionale del gas (Sgc) è un risultato pratico del partenariato strategico con l'UE".

Il ministro ha voluto anche sottolineare che "l'Azerbaigian ha assunto il maggiore impegno finanziario nella costruzione del Sgc", ha aggiunto Bayramov. La sicurezza energetica, d'altronde, è un elemento della sicurezza nazionale azerbaigiana. "Il Sgc contribuisce alla sicurezza energetica dell'UE e agli obiettivi di transizione energetica in modo concreto, chiaro e prevedibile, portando nell'UE volumi di gas alternativi da fonti alternative. Ciò aiuta a migliorare la fissazione dei prezzi competitivi nel mercato del gas naturale dell'UE. Questo traguardo è il risultato di sforzi rigorosi e di un coordinamento efficace tra tutte le parti interessate del Sgc nella catena di produzione, transito e consumo. La realizzazione di questo megaprogetto non è stata facile. Abbiamo attraversato fatiche e difficoltà nella posa dell'ultima tappa dell'Sgc in Italia. Abbiamo superato tutti gli ostacoli grazie alla forte determinazione e al sostegno delle autorità italiane", ha rimarcato il ministro azero, secondo cui "il tempo ha dimostrato che la parte italiana aveva ragione nel sostenere Tap e lavorare insieme con l'Azerbaigian e tutti gli altri partner per rendere questo progetto un successo. Il completamento e la piena operatività del Sgc non è la fine della storia. Continueremo a sviluppare le nostre risorse energetiche concentrandoci su giacimenti di gas promettenti".