di Mimmo Porpiglia
Poche ore fa mi ha telefonato un amico. Per me era notte fonda, ma lui, aveva dimenticato che stavo dormendo a 14mila chilometri di distanza dall’Italia, dalla sua casa, dall’altra parte del globo.
Dovevo andare a Punta del Este stamattina, per trascorrere la Pasqua con il mio amico Vincenzo: guardare il Napoli in Tv, mangiare uno “spaghetto con le cozze”, fumare un ricco Antico Toscano in piena libertá…
“Mimmo, non che la faccio piú - la sua voce al telefono non era concitata ma calma - ho paura di morire da solo in ospedale…Sono giorni che questa paura m’impedisce di vivere…”
Una vecchia, grande amicizia la nostra. Ha qualche anno meno di me scuole diverse, io al La Salle a Materdei, lui al Bianchi a Montesanto….Ingegnere aeronautico, una vita a studiare il volo e le ali degli aerei…. In giro per il mondo, come me, lavorando con Alitalia, Boeing….
“Mimmo, non è facile vivere ogni istante completamente consapevoli di dover morire. È come cercare di fissare direttamente il sole: si riesce a sopportarlo per poco.…Questo Covid ci sta distruggendo - mi ha detto - Sono in una grande crisi di tanatofobia…Che devo fare??? Tu non hai paura?”
La parola tanatofobia deriva dal greco thanatos che significa morte, e phobos che significa paura, letteralmente “paura della morte”.
Alzi la mano chi non prova paura. Arriva all'improvviso, il battito del cuore accelera e il respiro si fa corto.. "si tratta di un'emozione ancestrale profondamente legata all'istinto"dicono i medici.... Il problema accade quando subentra una sovrastima della minaccia.
“Non mi hanno ancora vaccinato - ha continuato a ripetere al telefono - e ho paura. Quante volte devo lavarmi le mani? Dopo quali occasioni? Devo rispettare la distanza sociale. Ma… quanti metri? Uno? Uno e mezzo? Due? Quali sono le fonti di informazioni affidabili? Tu come hai fatto????"
Ho cercato di calmarlo… per lunghi minuti gli ho spiegato che basta limitare le uscite, avere pochi contatti, mettere doppia mascherina……ma lui continuava: “Mi chiedo sempre se ho lavato le mani abbastanza bene, se ho rispettato la distanza. Il danno sarà colpa mia, quindi fammi pensare bene: a che distanza precisa ero? Quella persona aveva la mascherina ben aderente, o il naso era scoperto? Ho lavato le mani per i 40-60 secondi previsti? Non ricordo bene, magari mi sono distratto. Le rilavo. Passa un’ora. Ma stavolta le ho lavate bene? E se mi fossi distratto? Forse ho lasciato parti delle mani sporche, non sono stato abbastanza accurato. Le rilavo….”
Era ossessionato…Abbiamo parlato per lungi interminabili minuti… Ha chiuso il telefono alle mie 5 e 25. Fuori era ancora buio….
Non andrò a Punta. Non ce la faccio. Resto al balcone e aspetto l’alba…. Sono le mie 7 e 20. Richiamo il mio amico in Italia. “Ciao, come stai?” E lui….”Sempre fottuto di paura, ma perché non ci vaccinano questi politici di merda stanno distruggendo la nostra generazione… beato te che il vaccino giá lo hai avuto…”
Ed io sapendo di mentire....."Andrà tutto bene, stai tranquillo….” Ma mi sono sentito, mi sento un verme……