"Abbiamo accolto con gioia e con speranza l'approvazione da parte della Commissione Lavoro del Senato della Repubblica in sede deliberante della proposta di legge a firma Ciprini e altri recante modifiche al titolo VI del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, in materia di personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti italiani di cultura, depositata nel 2018 dall'On. Ciprini e sottoscritta da 28 deputati, su cui il confronto con l'Amministrazione è stato lungo e complesso, ma ha condotto ad una riforma epocale in una disciplina impantanata da decenni, grazie allo sforzo della CONFSAL UNSA e al lavoro di tutti i parlamentari che si sono fatti portavoce del grido di dolore dei nostri lavoratori ed al supporto indefesso del sottosegretario Di Stefano che ha sostenuto il progetto di legge fin dalle sue prime battute".
Lo dichiara in una nota Iris Lauriola Segretario Nazionale CONFSAL-UNSA Esteri. "La riforma interviene su più punti del titolo VI del dpr 18/67 – spiega Lauriola - ma tra gli aspetti più delicati, si ricorda l'articolo 157 che la formulazione previgente, sebbene prevedesse l'inderogabile principio della congruità retributiva dei dipendenti a contratto, disattendeva sistematicamente in ragione di un impianto normativo che legittimava la discrezionalità in capo all'Amministrazione, rendendo di fatto il tutto inapplicabile, con la conseguenza che gli impiegati di troppe sedi diplomatico- consolari nonché IIC oltre confine non hanno visto un aumento retributivo da quasi 20 anni, nell'imbarazzo anche delle stesse autorità locali. La novella chiarisce, infatti, le variabili di riferimento nella determinazione della retribuzione ed introduce l'ipotesi di revisione in relazione alle variazioni dei parametri, prevedendo a conferma di questo trend, anche che vengano fornite annualmente indicazioni dalle organizzazioni sindacali, oltre che le risultanze fornite dalle agenzie specializzate".
"Anche la modifica della disciplina relativa alle assenze dal servizio degli impiegati in esame per malattia rappresenta una conquista di civiltà – sottolinea Lauriola - poiché la novella prevede il riconoscimento dell'intera retribuzione per i primi novanta giorni di malattia: questa disposizione consente il superamento dei "vincoli della vergogna" che condizionano la disciplina ancora vigente per i lavoratori a contratto del MAECI. Infatti i nostri lavoratori ammalati sono stati privati per anni di un loro diritto sacrosanto e imprescindibile. Pertanto la tutela dell'assenza retribuita per malattia oltre i 45 giorni consente al lavoratore ammalato di dedicarsi alle proprie cure senza la spada di damocle di una immediata decurtazione retributiva o peggio ancora della perdita del posto di lavoro qualora l'assenza dovesse protrarsi".
"Un altro punto di particolare interesse concerne le norme sui procedimenti disciplinari relativi agli impiegati a contratto – continua Lauriola – infatti la novella ridefinisce la disciplina avvicinandola a quella vigente per il personale a legge italiana, dunque ridimensionando la sperequazione sussistente tra due tipologie di lavoratori, identiche nelle mansioni ma separate dal contratto che ne regola l'operatività".
"Siamo dinanzi a una riforma che rappresenta una svolta epocale nel percorso di riconoscimento della dignità e dei diritti inderogabili dei lavoratori a contratto del MAECI – evidenzia Lauriola - che tenta di elevarne lo status da manovalanza relegata ai margini del diritto a lavoratori legittimamente titolari di diritti e di tutele. Tutto questo rappresenta una premessa, preziosa ed imprescindibile, per il lavoro di continuo perfezionamento della disciplina e di sostegno ai lavoratori che questa sigla continuerà a svolgere con sempre più determinazione".
Lauriola conclude: ""Vogliamo ringraziare, a nome di tutti gli impiegati a contratto e di CONFSAL UNSA ESTERI ogni parlamentare che si è speso a sostegno di questo percorso legislativo che ha vissuto anche momenti di complessità e di stallo, l'On. Ciprini prima firmataria del progetto di legge nonché relatrice dello stesso in Commissione lavoro alla Camera, l'On. Siragusa e gli altri firmatari del testo alla Camera, gli Onorevoli Grande, Tripiedi, Pallini, Sabrina De Carlo, Davide Aiello, Amitrano, Cabras, Cappellani, Colletti, Costanzo, Cubeddu, De Lorenzo, Del Grosso, Di Stasio, Emiliozzi, Fitzgerald Nissoli, Giannone, Invidia, Olgiati, Perconti, Romaniello, Segneri, Suriano, Tucci, Villani e Vizzini. Un ringraziamento lo rivolgiamo anche alla Sen. Matrisciano, Presidente della Commissione Lavoro del Senato e il Sen. Romagnoli, relatore del provvedimento, che si sono dimostrati attenti e pragmatici. Quella che era una proposta, un sogno, un'ambizione, è diventata legge, e la soddisfazione più grande è vedere i nostri lavoratori finalmente rispettati, dopo anni di vessazioni amministrative e soprusi normativi".