Di STEFANO GHIONNI

Covid: dramma senza fine in Brasile. Negli ultimi tre giorni il paese latino americano ha avuto 8.747 morti legati al nuovo coronavirus, che si sta diffondendo, ormai senza freni, su tutto il territorio nazionale. La situazione, negli ospedali, è al collasso: mancano i sedativi ed i pazienti vengono intubati addirittura da svegli. A peggiorare le cose ci sono le cifre legate ai decessi. La media, registrata durante l'ultima settimana, è stata altissima: 3.015 morti al giorno per una malattia, che, in poco più di un anno, avrebbe già mietuto 361.884 vittime (oltre a 13,4 milioni di contagi). E non solo tra le cosiddette fasce di età a rischio. Uno degli aspetti più preoccupanti del virus in Brasile, riguarda infatti, i più piccoli. Secondo i dati ufficiali diffusi dal ministero della Salute, tra febbraio del 2020, quando il morbo si è affacciato in Sud America, e lo scorso 15 marzo 2021, la Sars Cov2 ha ucciso almeno 852 bambini fino a 9 anni di età, tra cui 518 neonati. Cifre a cui non crede l'epidemiologia Fatima Marinho, dell'università di San Paolo, dal momento che a molti bambini deceduti in Brasile non è stato possibile effettuare un tampone, per il semplice motivo che non era disponibile. La dottoressa ha preso in considerazione i decessi da sindrome acuta respiratoria - non registrati come Covid - e ha scoperto che sono stati 10 volte superiori rispetto al periodo pre pandemia. Così, dopo aver fatto alcuni calcoli, l'esperta è arrivata alla triste conclusione che dall'inizio dell'epidemia il coronavirus potrebbe aver ucciso nel suo Paese 2.060 bambini fino a 9 anni, compresi 1.302 neonati.