Una sorta di arringa. Urlata quasi, per difendere il figlio, accusato di aver preso parte a uno stupro di gruppo. Beppe Grillo, guru e fondatore del Movimento 5 Stelle, rompe il silenzio con un video pubblicato sui suoi canali social, sul caso giudiziario che risale a luglio del 2019. "Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Io voglio chiedere, voglio una spiegazione perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio dentro, non siano stati arrestati. La legge dice che gli stupratori vengono arrestati e messi in galera…" spiega l'ex comico genovese nelle poche righe che accompagnano il filmato intitolato "Giornalisti o giudici"? "Perché non li avete arrestati subito? Ce li avrei portai io in galera, a calci nel culo", aggiunge ancora Grillo. "Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera" sbotta l'ex comico.