Scade oggi l'ultimatum di Davide Casaleggio, presidente dell'associazione Rousseau e gestore della piattaforma digitale pentastellata, per il saldo delle pendenze dei parlamentari grillini morosi: o si chiudono entro oggi (il figlio del defunto guru Gianroberto ha chiesto 450mila euro) oppure, come ha avvisato lui stesso, "saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi".

Il punto, spiegano le solite voci di dentro, è che teoricamente l'ex "casa madre" avrebbe ancora il potere di bloccare tutto, compresa l'eventuale votazione sul nuovo leader, individuato da Beppe Grillo nell'ex premier Giuseppe Conte.

Da qui il tremendo complicarsi di una vicenda che rischia di spaccare il Movimento, tanto è vero che lo stesso reggente Vito Crimi, per non complicare ulteriormente le cose, ha invitato deputati e senatori a mettersi in regola con Rousseau, almeno fino alla data del 31 marzo. Poi si vedrà.

Tutto questo mentre Conte si trova alle prese con una difficilissima rifondazione di un M5S uscito con le ossa rotte dalle ultime consultazioni elettorali. Una rifondazione resa ancora più ardua dall'effetto boomerang che ha avuto il video con il quale Grillo ha difeso il figlio dall'accusa di stupro.