La battaglia sul coprifuoco, che anche ieri ha vissuto l'ennesimo capitolo con Lega e Fi che non hanno preso parte al voto sull’odg presentato da FdI che ne chiedeva l'abolizione, mentre Pd e M5s si sono espressi contro, facendolo decadere (alla fine è stato raggiunto un accordo su un “tagliando” a maggio). E poi l'altalena dei sondaggi che danno proprio Fratelli d’Italia in forte ascesa.

Ormai è lotta aperta tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per la conquista della leadership del centrodestra. Un duello duro che anche ieri, alla Camera, riunita per votare il Pnrr, è venuto allo scoperto. Ha iniziato la Meloni puntando il dito contro i partiti della maggioranza (e dunque Carroccio compreso), accusandoli di subalternità nei confronti dell’esecutivo. “La scelta di ignorare il Parlamento è stata una scelta politica”, ha sbottato la deputata capitolina.

Poi, guardando verso i banchi della Lega, ha rilanciato, piccata: “Fdi è un partito serio… non sarà come molti altri qui dentro, viziato dall’interesse, dalla poltrona o dalla viltà”. Immediata la replica del partito di via Bellerio, affidata al capogruppo Riccardo Molinari che ha rispedito al mittente le accuse: “Avremmo voluto più tempo per leggere il piano ma è necessario capire la serietà del premier Draghi che, entrato in corso d'opera, si è adoperato per presentarlo entro il 30 aprile”.

E ancora, ha aggiunto il leghista: “Tutti noi come rappresentanti dei cittadini siamo molto ben pagati per poter leggere 300 pagine scritte in grande, anche perché leggendo il testo lo si capirebbe meglio e si eviterebbe di dire cose sbagliate. Partendo dal fatto che non è vero che il Parlamento è escluso”. Insomma: la questione è delicata, perché il partito di Salvini, agendo da forza di governo, alleata, cioè, di Pd, Fi e M5S, rischia di vedere scemare a poco a poco i suoi consensi elettorali a discapito proprio dei Meloniani, dati in forte risalita (le ultime rilevazioni danno FdI a ridosso del 18%, ben sopra i 5Stelle e addirittura ad un’incollatura dal Pd).

Da qui, dunque, il bisogno di smarcarsi, di cavalcare le proteste di piazza, proprio come farebbe un partito di…opposizione. Non a caso proprio Salvini ha lanciato la campagna per abolire il coprifuoco: “Buongiorno Amici. Quasi 90mila firme raccolte in poche ore, grazie a voi e nel silenzio di giornali e tivù” ha postato su Facebook. In tandem, paradossalmente, con Matteo Renzi (Iv), il quale ha pure insistito circa la revisione del coprifuoco anche per "non regalare tale battaglia alla Lega".

Un atteggiamento, però, quello dell'ex ministro dell’Interno, che è sembrato in contrasto con la scelta di boicottare l’ordine del giorno di FdI che, a proposito del coprifuoco, ne chiedeva, appunto, l’abolizione (!). Come a voler dire: “non sarai tu a dettarmi la linea”. Insomma: il confronto tra i due esponenti del centrodestra è serio. Sullo sfondo dem e grillini incalzano nel tentativo di fare fuori la Lega “tenendosi” dentro Forza Italia che potrebbe tornare utile quando sarà il momento di eleggere il nuovo Capo dello Stato.