Un avvertimento che, si spera, non diventi una triste profezia. In pratica ieri l’Oms ha messo in guardia l’Europa per l’allentamento delle restrizioni degli ultimi giorni, spiegando che la situazione che si sta vivendo in India “può riprodursi ovunque”. Secondo l’Osservatorio mondiale della sanità la crisi sanitaria che si sta vivendo in quel Paese può essere sì legata alla variante indiana, ma può trovare anche origine nel mancato rispetto delle restrizioni sanitarie. Ed è chiaro che l’Oms il messaggio l’ha mandato principalmente all’Italia, che da lunedì è in pratica ‘riaperta’. E nel BelPaese, purtroppo, si vedono scene che si potrebbero pagare nel brevissimo: assembramenti ovunque, un liberi tutto complessivo che potrebbe portare a scenari terribili. Anche alcuni esperti, come il direttore del'istituto di microbiologia dell'Università di Padova Andrea Crisanti e il direttore delle Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano Massimo Galli hanno criticato, e non poco, la decisione presa dal governo di allentare le misure di precauzione. “E' ancora una sfida enorme nei Paesi dove vengono allegerite le misure indivisuali - ha detto ieri il direttore dell’Oms Hans Kluge - o dove ci sono assembramenti di massa, o dove circolano varianti più contagiose e la copertura vacciale è ancora fallace e in queste condizioni "si può verificare la tempesta perfetta per il sistema sanitario di tutti i Paesi”. E poi ancora: “I vaccini da soli non basteranno a sconfiggere la pandemia di Covid-19, perché senza informare e coinvolgere le comunità, le persone rimangono esposte al virus. Senza sorveglianza non possiamo identificare nuove varianti. E senza rintracciare i contatti i governi potrebbero dover reimporre misure restrittive".