Lunedì 3 maggio: una data da segnare in agenda. Cade infatti oggi la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa istituita dall'Onu. Ebbene, in una nota diffusa ieri dal Consiglio Europeo, proprio in occasione della ricorrenza, viene ribadita l’essenzialità "che gli organi di informazione siano liberi e indipendenti". Parole che forse al giorno d'oggi possono apparire esagerate. Ma che, alla prova dei fatti, suonano come di triste attualità dal momento che la libertà di stampa continua ad essere minacciata e che i giornalisti, anche in pieno terzo millennio, continuano a lavorare in condizioni molto difficili. D'altronde, basta dare un occhio ai dati stilati dall'Osservatorio dell'Unesco per capire l’entità del problema. Pensate: dal 2020 ad oggi sono stati assassinati 76 giornalisti; molti di più, in tutto il mondo, quelli che invece hanno subito arresti, vessazioni o minacce. Per non dire della violenza di genere perpetrata nei confronti delle giornaliste. Non fa eccezione l'Italia, dove contrariamente a quel che si pensa, non sono mancati, in questi anni, attacchi anche subdoli sferrati contro organi di stampa non allineati o ritenuti, per così dire, “cattivi”, particolarmente presi di mira, questi ultimi, dai cosiddetti partiti anti-sistema. L'Ue, recita ancora la nota, "è determinata a fare di più, in Europa e altrove; continuerà a coordinarsi con organizzazioni e meccanismi a livello internazionale e a sviluppare nuovi approcci, come ad esempio la proposta della Commissione europea per una legge sui servizi digitali, volta a responsabilizzare le principali piattaforme affinché rendano i loro sistemi più equi, sicuri e trasparenti. Continueremo anche ad agire per contrastare la disinformazione e a ricercare, assieme a tutti i partner, modalità efficaci per aiutare i media indipendenti a portare avanti modelli di business sostenibili".