Un appuntamento imperdibile per gli amanti del ciclismo ma anche un’occasione per scoprire il Bel Paese attraverso le tappe del suo lungo percorso. Sabato partirà l’edizione numero 104 del Giro d’Italia e per la prima volta anche in Uruguay sarà possibile seguire la corsa in diretta radiofonica. Merito di Radio Oriental 770 AM che ha scommesso su uno degli eventi sportivi più importanti d’Europa nonché la principale competizione ciclistica mondiale insieme al Tour de France e alla Vuelta di Spagna.

In partenza l’8 maggio da Torino, il Giro avrà 21 tappe e quasi 3500 chilometri lungo il suo percorso fino al gran finale a Milano il 30 maggio. Come racconta il giornalista Pepe Mansilla, l’idea di trasmettere il Giro in esclusiva in Uruguay è nata dalla collaborazione tra l’ong di cui fa parte (Ciclistas sin Fronteras) e il gruppo RCS Sport organizzatore dell’evento. Tutte le tappe saranno trasmesse su Radio Oriental iniziando dalle ore 10 sul web oriental.com.uy e sui canali social per poi proseguire dalle ore 12 in diretta sulle frequenze: “Dato che per noi l’inizio sarà un po’ troppo presto la mattina alle 7 abbiamo pensato di concentrarci sulla seconda parte di ogni corsa seguendola prima on line e poi in onda dalle 12 per la volata finale. Saremo presenti la mattina in un orario lavorativo che consentirà alle persone di poter ascoltare il Giro senza rinunciare alle normali attività”.

Molto vasto è il pubblico che Oriental spera di raggiungere con la trasmissione dell’evento a partire ovviamente dagli “appassionati del ciclismo, che in Uruguay sono molto numerosi soprattutto nell’interno” ma non solo: “Potrà essere molto interessante innanzitutto per la collettività italiana e gli amanti dell’Italia dato che in questi 21 giorni faremo anche un tour turistico, culturale e storico lungo le diverse tappe, e poi anche per gli appassionati di sport in generale che avranno così l’occasione di avvicinarsi al ciclismo”. Della corsa rosa, oltre alla bellezza dei paesaggi lungo il percorso, il radiocronista uruguaiano ne esalta le caratteristiche per quella che definisce “una competizione unica nel ciclismo mondiale dovuta alle sue difficoltà che la rendono senz’altro affascinante”.

Proprio alla luce di queste motivazioni il racconto radiofonico appare decisamente più intimo e vicino al pubblico rispetto a quello televisivo: “La televisione ha il vantaggio di offrire l’immagine ma allo stesso tempo ha anche il difetto di non usare l’immaginazione che è invece alla base della radio. Senza avere la necessità di guardare, e solo ascoltando il racconto, al pubblico viene lasciato ampio spazio per immaginare le situazioni, i paesaggi e le sfide. In questo modo cercheremo di raccontare il Giro ai nostri radioascoltatori”.

MA. FOR.