di Renato Silvestre
Ottomila e mezzo anni fa, era possibile raggiungere l'Inghilterra via terra dalla Francia. Oggi, in alternativa ai collegamenti marittimi, si può coprire quella distanza a bordo di treni superveloci che viaggiano nelle profondità degli abissi, nel tracciato sottomarino più lungo al mondo.
Dopo diverse proposte avanzate nel XIX secolo e rimaste tutte sulla carta, il progetto di realizzare un passaggio sotto lo stretto della Manica torna in auge dopo la Seconda guerra mondiale. A studiare la fattibilità dell'opera è il Tunnel sous la Manche Study Group, che nel 1960 presenta una bozza in cui sono previsti due tunnel ferroviari principali e una galleria di servizio. I lavori partono nel 1973, per interrompersi appena due anni dopo a causa di problemi finanziari.
Un lungo silenzio e all'inizio degli anni Ottanta l'opera torna al centro dei rapporti tra i governi francese e britannico, guidati rispettivamente dal socialista Francois Mitterrand e dal premier conservatore Margaret Thatcher. Una gara d'appalto indetta tra società private premia il progetto più in linea con quello interrotto precedentemente, sul quale, a febbraio del 1987, viene siglato un trattato tra i due paesi, noto come Fixed Link Treaty.
A dicembre dello stesso anno iniziano i lavori su entrambi i versanti e tre anni dopo, sempre a dicembre, le due squadre di operai s'incontrano per la prima volta a metà strada, a 40 metri di profondità sotto il fondo della Manica. Accade altre due volte per le restanti gallerie tra maggio e giugno del 1991. Due anni più tardi l'opera è pronta per essere inaugurata ma la cerimonia ufficiale, inizialmente fissata a giugno, slitta a causa di un guasto elettrico.
L'appuntamento è rinviato al 6 maggio 1994. In quella data la regina inglese Elisabetta II e il presidente francese Mitterand presiedono al taglio del nastro a Calais. Dalla città del nord della Francia si sviluppa una rete di tre gallerie lunghe 50 km ciascuna, di cui 37,9 km sono dislocati a 40 metri sotto il fondale marino, che termina a Folkestone, nella contea del Kent (sud-est dell'Inghilterra).
Due gallerie sono destinate al traffico ferroviario (con una velocità costante di 140 km/h) e al transito di auto e camion attraverso navette lunghe 800 metri, che possono trasportare 150 auto o 35 camion, impiegando un'ora circa per coprire la distanza; una terza è utilizzata dal personale di servizio per controlli e interventi di manutenzione. Si tratta di un'opera ipertecnologica che ha richiesto sette anni di lavori e l'impiego di 15mila operai.
Spesso identificata con il nome della società che la gestisce, ossia Eurotunnel, la galleria viene utilizzata in media, ogni anno, da oltre 10 milioni di passeggeri (con treni ogni tre minuti nei periodi di maggior traffico), due milioni di automobili e un milione di camion. Nonostante detenga il record della parte sottomarina più lunga al mondo, il tunnel della Manica è il secondo tunnel sottomarino più lungo al mondo. Il primato è detenuto dal giapponese Seikan, che collega le isole di Honshu e Hokkaido.