Una mozione parlamentare che "tocca molte battaglie storiche di Fratelli d'Italia e anche del centrodestra, per consentire un riequilibrio delle politiche del Governo Draghi a favore delle idee e dei programmi che sono più vicini al centrodestra rispetto a quello che abbiamo visto in questi mesi". Così Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, durante una conferenza stampa per l'illustrazione di una mozione parlamentare sul rilancio economico dell'Italia, insieme al capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, e al responsabile Programma del partito, Giovanbattista Fazzolari.

"Ci aspettiamo - ha aggiunto la leader di Fdi - che il presidente del Consiglio si esponga, chiedendo a pezzi della sua maggioranza, segnatamente a quelli della sinistra, di non pretendere di fare la parte del leone. Ovviamente non ci aspettiamo che tutti i punti di questa mozione vengano approvati, se venissero invece bocciati tutti sarebbe l'ennesima dimostrazione di un Governo troppo spostato a sinistra, ostaggio di un'arroganza della sinistra che pretende di poter contare su pezzi del centrodestra per rimanere al Governo senza fare mai mezzo passo indietro rispetto alle sue pretese. Porteremo" la mozione "in Aula chiedendo la votazione per parti separate e speriamo che alcune di queste cose vengano accolte".

Tra i 25 punti contenuti nel documento il raddoppio dei ristori; lo stop al coprifuoco; l'abolizione del tetto all'uso del contante; la riforma fiscale con l'obiettivo della flat tax e della revisione della no tax area; l'ampliamento dell'uso del golden power; la web tax; le risorse per il potenziamento del trasporto pubblico locale; i sostegni per le zone terremotate; gli interventi per Roma capitale.

VOTO - "Sarebbe naturale votare appena eletto il nuovo Presidente della Repubblica. Non so se questo scenario si materializzerà, dipende da chi verrà eletto" e "prevedo un'ampia resistenza da parte di gran parte dei parlamentari, non così Fratelli d'Italia" ha detto Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda in conferenza stampa. "Mi pare evidente che in questi anni - ha aggiunto - si sia molto brigato per arrivare all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica con l'attuale Parlamento, perché avrebbe garantito determinate maggioranze. Però dovremmo essere tutti d'accordo a votare immediatamente dopo l'elezione del Capo dello Stato".

COPASIR - Poi, a una domanda sul Copasir, ha sottolineato: "La previsione che la presidenza del Copasir spettasse ad un esponente dell'opposizione fu fatta contestualmente a quando fu tolto il voto parlamentare sulla nomina dei capi dei nostri Servizi di intelligence. Il concetto era il Governo nomina i capi dei Servizi segreti sentito il parere del presidente del Copasir, il quale, essendo esponente dell'opposizione garantisce il coinvolgimento del Parlamento. Poiché siamo vicini alle nomine dei nuovi Servizi segreti, si sta per creare un problema molto importante, perché ci ritroveremo con un Governo che nomina i capi dei Servizi segreti sentendo un esponente della stessa maggioranza. Davvero è un problema solo mio?".

"Il punto è se il Copasir oggi sia in condizione di lavorare. C'è una questione irrisolta, che tutti fanno finta di non vedere, in violazione di una legge dello Stato" ha ribadito. "I presidenti della Camere - ha aggiunto - pilatescamente ci hanno detto trovate un accordo politico; poi ci è stato detto dimettiamoci tutti, si sono dimessi Urso e Vito, degli altri non si è dimesso nessuno e quindi l'accordo politico non si è trovato. I presidenti delle Camere che fanno? Muti. A me pare una cosa molto grave, per cui credo che la presidente Casellati e il presidente Fico, se vogliono rimanere a fare il presidente del Senato e il presidente della Camera, dovrebbero assumersi le loro responsabilità. Oneri e onori, ci sono tanti vantaggi e ci sono anche le responsabilità che si dovrebbero assumere". "Per me - ha messo in chiaro - non è una questione personale, perché quando si violano le regole non va bene per nessuno, oggi tocca a me e domani tocca agli altri, continuo a porre con garbo questa questione, nella speranza che qualcuno di quelli che devono far rispettare le regole ad un certo punto decida di occuparsi di questa materia".

RAI - "Sul Consiglio di amministrazione della Rai penso che si vada e si debba andare verso il rinnovo" ha affermato Meloni.

OMOFOBIA - "Ho letto a grandi linee la proposta di Salvini, aspetto di leggerla, mi pare un'iniziativa intelligente circoscrivere il tema alla discriminazione, lasciando da parte materie che non c'entrano niente con la lotta alla discriminazione, come il gender nelle scuole e una serie di materie che non hanno molto a che fare. Perché - ha aggiunto - in una scuola che ha deciso di non fare educazione sessuale dovremmo portare il tema dell'omosessualità? Chi non sa rispondere dice sei omofobo. Se si potesse ogni tanto parlare dei temi con un po' di serietà, sarebbe più utile per tutti quanti. Ci sono delle cose nella legge Zan che non aiutano a combattere la discriminazione e la violenza. Togliendo queste questioni è più facile che si possano trovare delle sintesi".

"Non ho mai capito bene" cosa è il gender "e credo neanche quelli che lo propongono, infatti ne propongono sempre di nuovi" ha detto la presidente di Fratelli d'Italia.

ROMA - "C'è un sacco di gente che mi vorrebbe sindaco di Roma, tendenzialmente tutti quelli che mi si vorrebbero togliere dalle scatole". Quanto al candidato del centrodestra, "ancora non è calendarizzato l'incontro con gli alleati, aspettiamo il candidato della sinistra".