Gente d'Italia

Nel 1965 arrivò anche la Rai, chiusa senza alcun motivo nello scorso 2011

Su iniziativa del calabrese Gaetano Cario scomparso molto giovane nel 2006 nel 1963 nacque L'Eco d'Italia. Con una comunità italiana divisa politicamente tra seguaci e detrattori del fascismo, il giornale del quale fui Direttore per molti anni, seguí una linea democratica rivolta a tutti gli italiani senza distinzione di tendenza politica. Tra i giornali emersi nel dopoguerra, L'Eco d'Italia è stato quello che è rimasto attivo per più tempo fino a scomparire nel 2010, quando gli sono stati negati i finanziamenti da Roma. Intanto dall’anno 2005 siamo cominciati ad uscire noi di GENTE D’ITALIA, unico quotidiano di lingua italiana in America Latina, scritto a Roma, Miami e nella capitale uruguaiana, distribuito e venduto prima insieme a Últimas Noticias, poi con La República de ora con il giornale più importante del paese: EL PAIS. In realtá, GENTE D’ITALIA è stata un po’ come la sostituzione della RAI per quanto riguarda la continuazione dell’italianità, specialmente in Uruguay, che ha chiuso la sua sede operativa latinoamericana, nata nel 1965, nel 2011. A metà degli anni '50 la comunità cominció a mettersi in contatto via radio. Un fondamentale comunicatore dell’epoca per quanto riguarda il giornalismo radiofonico italiano fu il mantovano Tullo Guiglia, arrivato a Montevideo nel 1952. Nel dirigeva il telegiornale Trenta Minuti con L'Italia, prima su Radio Femenina, poi su Radio Rural e infine su Radio Italia. Dal 1958 al 1973, anno in cui è tornato in Italia, Guiglia ha rilevato il popolare programma musicale italiano La Voce d'Italia, in onda su CX 58 Radio Clarín. Oltre ad essere amico del suo figlio giornalista e scrittore Federico Guiglia, Tullo è stato per me un prima e dopo nella mia carriera. Nel 1968, dopo aver conosciuto mio padre, mi invitó a leggere il Giornale Radio de LA VOCE D’ITALIA e mi diede il mio primo stipendio. Nel 1963, sempre su Radio Clarín, iniziò ad essere trasmesso il programma domenicale La Voce dei calabresi che è tuttoggi in onda su CX 36 tutte le domeniche a mezzogiorno. Tre anni dopo, l'emittente Radio Carve trasmise ogni martedì il programma “Hoy en Italia”. Nel giugno 1965, la RAI arrivò a Montevideo, inaugurata alla presenza dei rappresentanti di entrambi i paesi, e la sede si trovava nel centro della capitale in Avenida 18 de Julio. Allo stesso tempo, Canale 4 trasmetteva ogni quindici giorni un programma di attualità in Italia, tra spettacoli, sport e interviste. Mio padre, l’allora Direttore, portó in tutta l’America Latina programmi come Studio Uno e Canzonissima che, ben presto e in bianco e nero, divennero dei successi straordinari. Un altro importante comunicatore della fine del secolo scorso e parte dell’attuale, fu Franco Magno, un calabrese che fu Primo Presidente del COEMIT nel 1985, fondatore ed ex Presidente dell’Associazione Calabrese e Consultore della sua Calabria più di una volta. Per quasi 30 anni dirigeva il programma su Radio Fenix “Buongiorno dall’Italia” durante mezz’ora tutti i giorni Un capitolo a parte il programma Spazio Italia di un’ora e mezzo che va in onda tutte le domeniche su una delle radio più importanti dell’Uruguay, Radio Sarandí da quasi 15 anni ed è diventato ben presto il più ascoltato dalla comunità italiana. C'erano anche programmi condotti da italo-uruguaiani in altre città uruguaiane come Tacuarembó, Salto e Paysandú. Il conduttore radiofonico di Montevideo Italo Colafranceschi si dedicò anche alla televisione, realizzando i programmi Zoom Italiano, Italia Italia e Panorama italiano.

STEFANO CASINI

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