Egregio Direttore,
Non ci è voluto molto per trovarsi di fronte al volto socialmente più duro della Brexit, come testimonia il caso dei circa trenta cittadini europei, tra i quali alcuni italiani, fermati alla frontiere e trattenuti nei centri di accoglienza ed espulsione per immigrati, anche oltre il periodo previsto.
Il sistema di ingresso per lavoro previsto a seguito della Brexit penalizza l'ingresso di tanti nostri giovani che pur dotati di titoli di studio e professionali elevati, iniziavano dai lavori più bassi, anche per acquisire una migliore pratica linguistica, prima di entrare in modo più consono e attivo nel circuito lavorativo.
Sto seguendo con preoccupazione la situazione che si è profilata con questi primi fermi, prima di tutto per avere garanzie di una tutela diplomatica attenta delle persone oggetto dei provvedimenti, cosa su cui per la verità ho pochi dubbi. Nello stesso tempo sto sollecitando  il governo affinché si faccia parte attiva per una regolamentazione della mobilità di lavoro UE-Regno Unito più aperta e rispondente alle esigenze reali dei cittadini europei.
Angela Schirò
Deputata PD - Rip. Europa -
Camera dei Deputati