di ROBERTO ZANNI

Da anni ormai in Italia ci si (pre)occupa, mobilita, stanziano milioni di euro per chi i confini li scavalca per entrare nel nostro Paese. In Italia i politici (di una certa parte) hanno fatto anche a gomitate pur di salire per primi su qualche barcone pieno di clandestini attraccato qui e là per gridare col megafono la grande solidarietà del popolo italiano. Ma del percorso inverso, di chi se n'è andato ieri o anni fa, generalmente se ne interessano in pochi, giusto quando ci sono le elezioni, per poi abbandonare l'italiano all'estero durante tutta la legislatura. E non serve l'archivio per trovare testimonianze: basta ricordare i rientri/odissea dei connazionali durante la fase più acuta della pandemia, oppure leggere l'articolo del collega Stefano Ghionni sulle presenze, meglio dire assenze, dei rappresentanti nel Parlamento degli italiani all'estero. Senza dimenticare l'assoluto disinteresse di quasi tutti gli eletti nelle circoscrizioni estero che se ne sono letteralmente fregati dei diritti tv negati dalla Lega Serie A a Rai Italia, del calcio in italiano nel mondo che sparirà come anche, con tutta probabilità, il canale che per tanti anni ha unito i nostri emigranti. Abbandonati si potrebbe dire e non si tratta certo di vittimismo. E dedicare proprio in questo momento un paio di giorni alle problematiche di connazionali e discendenti, lontani dall'Italia è come una medaglia da appuntare sul petto. 
Si chiama #italiaoltreconfini, iniziativa lanciata e organizzata dal Gruppo al Senato di Fratelli d'Italia in partnership con Dipartimento Italiani nel mondo e Dipartimento Esteri di FdI. Una due giorni, sabato e domenica, da dedicare a chi vive in particolare nel Nord e Sud America, ma senza lasciare indietro coloro i quali si sono stabiliti in regioni meno popolate da italiani. L'obiettivo di questo evento, che prevede ospiti illustri e soprattutto con una profonda conoscenza di quello che vuol dire l'italiano all'estero, punta subito sulla sensibilizzazione delle forze politiche in Italia, ma anche nei Paesi dove i nostri connazionali si sono trasferiti. Sono quasi 6 milioni nel mondo (senza contare ovviamente i discendenti di italiani): è l'ultimo censimento di Fondazione Migrantes, un... 'partito' che alle scorse elezioni politiche, quelle del 2018, si sarebbe piazzato sul terzo gradino.
L'iniziativa, da un'idea di Roberto Menia capo del Dipartimento Italiani nel mondo di Fratelli d'Italia vuole insistere sulla tutela dei connazionali, come dell'italianità nel mondo, un patrimonio dall'incredibile valore che sta resistendo (anche alla cancel culture) solo per gli sforzi e la determinazione di chi vive all'estero. Perchè il legame con la Patria esiste e spesso è anche molto forte, nonostante lo Stato da Roma faccia ben poco per tenerlo acceso. Un altro esempio evidente l'attacco, in particolare negli Stati Uniti, subito da tutti gli italo-americani con la vernice, le rimozioni e le menzogne che hanno colpito Cristoforo Colombo e le sue statue. Adesso poi ci si è messo anche Elon Musk, sì proprio il miliardario Mr. Tesla, che sabato scorso, nell'orribile episodio di Saturday Night Live che l'ha visto protagonista, e diventato anche comico (fallito) e nello sketch 'Wario' ha riportato alla luce quei luoghi comuni che tante volte hanno descritto, denigrandolo, l'italo-americano negli States.
"In una epoca di accresciuta sensibilità agli stereotipi razziali e etnici - la ferma nota rilasciata da NIAF, National Italian American Foundation - la scenetta di Wario dimostra che un profondo doppio standard continua a esistere quando si tratta di 'accettabili caricature' degli italiani nella cultura popolare. NIAF condanna tali rappresentazioni mediatiche che sono completamente contrarie allo spirito dei tempi e alle aspirazioni di questa nazione". Anche luce di questi fatti (che avrebbero scatenato un putiferio se nel mirino ci fossero state altre comunità) l'evento di FdI diventa importante per ribadire la difesa dell'italianità nel mondo, che comprende patrimonio, storia, tradizione, una cultura che poi ha contribuito a forgiare le società di tante nazioni. Ma questa salvaguardia deve essere intesa, spiegano da FdI, anche nel senso materiale del termine partendo dalle enormi difficoltà economiche create dal COVID nelle nostre comunità in particolare in Paesi già profondamente provati come il Venezuela del dittatore Maduro. Ma non si deve dimenticare che gli italiani nel mondo possono essere anche straordinari protagonisti per la promozione del Made in Italy: almeno 6 milioni di testimonial (che poi possono essere tanti di più) non li ha nessuno. E da questa discussione si vuole far nascere anche una mozione parlamentare con la richiesta di un impegno concreto del Governo. Ecco quindi le basi dalle quali parte questo speciale appuntamento, domani, sabato 15 e domenica 16 dalle 15 ora italiana, diffuso in diretta sui social e sui canali preposti.