Scoppole a destra e a sinistra. In perfetto stile bipartisan. Mario Draghi mette i puntini sulle “i” e lascia capire ai suoi chi comanda. Guai, dunque, tentare di dettargli l’agenda. E poco conta che siano i dem di Enrico Letta o i leghisti di Matteo Salvini a tirarlo per la giacca: ognuno ha il proprio posto nella maggioranza di governo e lì deve rimanere, lasciando il timone nelle mani dell'ex “numero uno” della Bce. La prima “bacchettata” è arrivata, ieri, per il segretario del partito democratico il quale, intervenendo in materia di fisco, ha lanciato la sua proposta di una "dote per i giovani", un fondo da finanziarsi, secondo Letta, attraverso l'aumento della “tassa di successione per i più ricchi”. Immediato ecco arrivare l’altolà di Mario Draghi. "Non ne abbiamo mai parlato" ha subito smentito il premier. Ma soprattutto: “non è il momento di prendere soldi ai cittadini bensì di darli" ha precisato l’inquilino di Palazzo Chigi, incassando l'appoggio di Forza Italia ("con noi al Governo se lo scordi"). “La riforma del fisco – ha argomentato ancora Draghi - non si fa a pezzettini. L'importante ora è fare una legge delega sulla riforma fiscale" in base alle indicazioni delle Camere "e poi nominare una commissione che se ne dovrà occupare" dialogando con il Parlamento, ha chiarito. Subito dopo ecco arrivare anche la “tirata d’orecchie” per MatDalle norme per un avvio regolare del nuovo anno scolastico fino al fondo per consentire alle scuole di continuare ad affrontare l'emergenza sanitaria, passando per l’ok ai ristori a fondo perduto (per 15,4 miliardi) destinati ad imprese e partite Iva colpite dalla pandemia. Sono solo alcuni dei pilastri del decreto Sostegni bis finanziato con 40 miliardi di extra deficit, che ieri ha incassato il via libera dal Consiglio dei ministri. Nel dispositivo si prevede anche lo stanziamento di 3,3 miliardi per il settore del turismo, la proroga della sospensione delle cartelle fiscali fino al 30 giugno, un pacchetto lavoro con il contratto di rioccupazione e gli sgravi per le assunzioni. Slitta, inoltre dal 1 luglio al 1 gennaio 2022 l'entrata in vigore della plastic tax. Il sostegni bis è un "decreto in parte diverso dal passato perché guarda al futuro, guarda a un Paese che si riapre ma nello stesso non lascia indietro nessuno: assiste, aiuta" ha commentato il presidente del Consiglio Mario Draghi. Nel decreto è inserita anche la norma "anti licenziamenti". teo Salvini il quale, una volta appresa la volontà di Sergio Mattarella di non volersi ricandidare per un secondo mandato al Colle, ha subito lanciato la candidatura proprio del Super banchiere. “Io presidente della Repubblica? Trovo estremamente improprio, per essere gentile, che si discuta del capo dello Stato quando è in carica. L'unico autorizzato a parlare del capo dello Stato è il presidente Mattarella” ha sbottato Draghi.