Sono numeri, quelli comunicati ieri dal presidente dell’Istat Giancarlo Blangiardo, che fanno davvero capire come il Covid ha davvero stravolto la vita di tutti. E di come l’ha addirittura accorciata (senza dimenticare i milioni di morti registrati in tutto il mondo). Il numero uno dell’istituto di Statistica, nel corso della presentazione dell’ottava edizione del ‘Rapporto sul benessere equo e sostenibile’, ha detto difatti chiaro e tondo che oggi in Italia scende la speranza di vita.

Ma non solo: “Stiamo vivendo – le sue parole – una terza guerra mondiale”. Da qui un paragone con la Seconda Guerra Mondiale che lascia intendere il dramma di oggi: “I 120mila morti che ci sono stati dallo scorso febbraio equivalgono a ciò che è successo dal 10 giugno del 1940 all’8 settembre del 1943”. Blangiardo ha spiegato che la speranza di vita si è ridotta di un anno a livello nazionale e di 2 anni e mezzo in Lombardia nel 2020: “In alcuni posti, come la provincia di Bergamo, siamo tornati indietro di 20 anni”.

Il presidente dell’Istat ha poi aggiunto che in Italia nel 2020 la quota di poveri ha raggiunto i livelli più alti mai osservati: “La povertà è in aumento soprattutto al Nord Italia e questo deve far riflettere”. Si parla di un milione di persone in più. Un numero davvero impressionante. Dannato Coronavirus. Poi ecco la denuncia di Blanciardo: “Abbiamo pagato un dazio così alto perché per qualche anno è stato fortemente ridimensionato l’investimento nella sanità”.