In visita in Emilia Romagna, e in particolare durante il tour nel distretto ceramico modenese, Mario Draghi fa il punto della situazione sul Paese. In Italia il peggio, almeno dal punto di vista sanitario, sembra finalmente alle spalle, ma ci sono da affrontare sfide difficili e impegnative.

"Si percepisce un sollievo, un entusiasmo, una voglia non solo di ricominciare ma di sprigionare le forze produttive e imprenditoriali", sottolinea il premier. "L'Italia è viva, è forte e ha voglia di ripartire, al governo tocca aiutare le imprese per tornare a investire e guardare al futuro come parte della società".

Secondo Draghi dopo i drammi dei mesi scorsi "grazie ai sacrifici degli italiani e alla forte accelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova. Una fase di ripresa e fiducia, su cui costruire un Paese più giusto e più moderno e grazie alla quale liberare le energie rimaste ferme in questi anni".
C'è una grande preoccupazione: "Noi prima del Covid crescevamo molto poco e il grande timore è che, finita la pandemia, la ripresa non duri. Serve un'Italia unita per crescere. Gli investimenti e le riforme non impegnano solo il governo nazionale, ma tutti i livelli di governo territoriale e ogni energia produttiva del Paese".
Infine un auspicio: "Il decreto semplificazioni approvato in Cdm deve rappresentare un cambio di passo essenziale per l'Italia. È molto vasto e complesso, ma riduce le incertezze e i tempi delle burocrazie. Il metodo è stato incoraggiante, visto che ha avuto il sostegno di sindacati, parti sociali e regioni a cui dico grazie".