Ci sono storie e storie d'emigrazione, ma, certamente, quella di Umberto e Agnese è da incorniciare. Sposati da 66 anni, lui ha compiuto 100 anni il 2 giugno, lei ne ha 95, sono un vero e proprio esempio della più pura tradizione nostrana, piena di avventure e famiglia.

Umberto Sarubbi è un autentico portento d'uomo: classe 1921, 100 anni e si sente molto orgoglioso per aver vissuto il suo venticinquesimo compleanno votando per la Repubblica Italiana. Lei, Agnese, è la sua compagna dal 1948: dopo due anni di fidanzamento, Agnese si è trasformata nella più pura espressione di dolcezza e maternità. Di figli, con Umberto, ne ha avuti 3, professionisti dopo un'ottima educazione alla Scuola Italiana di Montevideo.

 

Umberto è nato il 2 giugno 1921 a Praia A Mare in provincia di Cosenza, un centro turistico d'eccellenza: "A Praia ci sono più alberghi che a Montevideo" – dice Umberto con tanto orgoglio. Praia A Mare è il primo paese della Calabria dopo i confini con la Campania, per questo il grande amore per il Cilento salernitano.

Il papà di Umberto era ferroviere e lui è uno di 8 fratelli. La mamma è morta a 98 anni, mentre papà morì giovane, a 54 anni di peritonite. "Mamma Maria è stata un'eroina, ci ha cresciuti tutti da sola. Umberto ha studiato al paese e poi studiò a Pistoia per diventare radiotelegrafista. La guerra lo marcò profondamente, e proprio in guerra ha sviluppato il suo mestiere che lo portò a traguardi d'eccellenza, diventando uomo di fiducia di posti di controllo radiotelegrafici. Di quelle storie di guerra incredibili, Umberto ne ha avute tante, dalla fuga dai tedeschi e dagli inglesi ad una bomba esplosa a 50 metri da lui, a pagare un biglietto di treno con le AM lire, una moneta inventata dagli americani.

 

"Ricordo che un giorno, un soldato indiano mi diede una pomata perché, dopo aver camminato 20 chilometri con gli stivali da soldato, la suola si ruppe e rimasi con un piede fuori e mi uscirono delle brutte piaghe. Quando gli chiesi di cosa era fatta la pomata, mi disse....di serpente! Proprio quel giorno che eravamo in tanti a camminare per fuggire ai tedeschi, un contadino con un calesse mi portò fino a Agropoli perché capì che stavo proprio male e zoppicavo. Quando arrivammo ad Agropoli mi diede da mangiare e una doccia per lavarmi. Quando giunsi ad Agropoli, gli americani mi presero, assieme ad altri, per scaricare granate e bombe personali. Le granate pesavano 49 chili ed io, come ero piccolo, faticavo troppo per trasportarle: fu così che, un ufficiale americano, mi chiese di controllare e segnare il numero di granate che si portavano al porto nei camion. Ero abbastanza bravo in matematica e fu la mia salvezza....creo che fu la mia salvezza tutta la vita, perché mi è servita tanto per fare il costruttore tanti anni dopo".

100 anni d'amore per l'Italia, è stato sempre presente non soltanto con i suoi corregionali, ma è anche socio dell'Associazione Marchigiani nel Mondo Sez. Uruguay. Un esempio secolare! Grazie Umberto!!! E il semplice fatto che è nato il 2 giugno.......ci fa doppiamente orgogliosi di te!!

Auguri speciali da tutta la redazione di Gente d'Italia.

STEFANO CASINI