Air Italy, ex Meridiana, proprio l'anno scorso, a inizio pandemia, ha chiuso i propri voli. Un addio che adesso potrebbe essere rivisto e all'orizzonte si prospetta una clamorosa e benvenuta rinascita. Infatti si è fatta avanti una cordata che coinvolge Stati Uniti, Russia e Gran Bretagna. Un piano che ha un punto basilare, secondo quanto reso noto: hub a Bologna e la assunzione di 200 dipendenti, per ripartite. A guidare questa proposta un nome russo Oleg Evdokimov, proprietario di Ateo Air, compagnia che la propria sede negli Stati Uniti, in uno dei paradisi per miliardari della Florida, Jupiter. Evdokimov già da tempo si era proposto ai liquidatori della vecchia Air Italy, ma se finora non era stato ascoltato, adesso pare che le cose siano differenti. Infatti nella cordata si è aggiunto anche Paul Whelan della Longheadland azionista e consigliere di Aviapartner, la società addetta allo smistamento bagagli in 38 aeroporti italiani. Un nome che rappresenta una forte garanzia se il piano proposto dal gruppo russo-britannico-italiano dovesse fare centro. Si tratta di una nuova proposta che potrebbe rappresentare anche un punto di partenza fondamentale nel nuovo panorama delle linee commerciali in Italia nel post-COVID. Se la nuova Air Italy dovesse davvero decollare lo farebbe poi con mezzi totalmente differenti dai Boeing, la flotta infatti sarebbe composta dai Sukhoi 100, jet regionale italo-russo costruito con l'apporto di Leonardo.Ma un ulteriore aspetto a garanzia di una cordata nuova per la sua composizione, sarebbe quello rappresentato da fondi francesi che si andrebbero ad aggiungere a quelli anglo-russi-americani. Le origini di Air Italy si rifanno all'Aga Khan che fondò Alisarda negli anni '60 per portare i turisti nel suo resort in Sardegna. Da lì poi la crescita, gli alti e bassi avuti con Meridiana fino alla scomparsa dell'anno scorso. Ora la speranza di una rinascita con il capitale estero in un aeroporto, quello di Bologna, che rappresenta per la cordata il nodo centrale della proposta. L'aeroporto di Bologna, il 'Giuseppe Marconi' è gestito da Sacbo, per la posiziono geografica ed anche economica, secondo il gruppo che vuol far ripartire Air Italy, è garanzia di successo. C'è comunque anche un altro aspetto, molto importante, il fattore tempo: dal primo luglio infatti dovrebbero partire i licenziamenti collettivi dei dipendenti della vecchia società. Un accordo adesso eviterebbe anche questo doloroso atto.